Hockey

Petteri Nummelin, il giurassiano: «Un passo avanti nella mia carriera»

Il folletto finlandese è l’assistente allenatore dell’Ajoie: dopo essere tornato a Lugano da avversario, domani sera accoglierà l’Ambrì — «È stato bello giocare subito alla Cornèr Arena, dove i tifosi non mi hanno dimenticato: in Ticino ho vissuto tanti momenti che porto nel cuore»
Flavio Viglezio
22.09.2022 06:00

C’era anche Petteri Nummelin venerdì scorso nella serata del ritiro della maglia di Julien Vauclair alla Cornèr Arena. No, il folletto finlandese non è stato invitato apposta per condividere un momento di forti emozioni con il compagno di tante battaglie. «Nummi» era in pista come assistente allenatore dell’Ajoie. Contattato proprio dall’amico Vauclair, il finnico non ha saputo dire di no. «Il fatto che il ds del club giurassiano fosse Julien è stato importante nella mia decisione. D’altra parte, è arrivato a dare una mano anche Zanatta: Vauclair sa come lavoriamo io e Ivano e cosa possiamo dare alla squadra». Zanatta, Nummelin, Vauclair: la mente dei tifosi bianconeri vola alle magiche notti del 2006, alla rimonta sull’Ambrì, all’ultimo titolo svizzero conquistato dal Lugano. E proprio i biancoblù saranno i prossimi avversari dell’Ajoie, domani sera a Porrentruy.

Dal ghiaccio alla panchina

Dopo aver smesso di giocare a più di 40 anni, con anche un’esperienza in Giappone, Nummelin ha deciso che il suo futuro sarà in panchina. È già stato assistente in Finlandia e in Norvegia, ma non ha saputo dire di no al richiamo della Svizzera. «Quando ho appeso i pattini al chiodo sono subito diventato vice della U18 del TPS di Turku, la mia città. In seguito, ho ricoperto lo stesso ruolo allo Storhamar, in Norvegia. Tornare in Svizzera rappresenta un passo in avanti nello sviluppo della mia carriera di coach. Quando Julien mi ha chiamato, abbiamo discusso a lungo e mi ha spiegato per filo e per segno quali fossero gli obiettivi e la filosofia dell’Ajoie. È una bella sfida, interessante. Sono qui da un mese e mezzo e posso dire che per ora va davvero tutto bene».

Il campionato dei giurassiani è iniziato alla grande, con due vittorie in tre partite: «Lo scorso anno non c’ero e non ho guardato nessun video di quello che è stato l’ultimo campionato. Ma qui c’è tanta voglia di far bene. Il pubblico ticinese lo ha visto, abbiamo impegnato i bianconeri fino all’ultimo, perdendo 1-0. Avremmo dovuto creare un po’ più di traffico davanti a Koskinen, ma il nostro è un processo di crescita. Si tratta di stabilizzare il gruppo al secondo anno di National League. Bisogna lavorare molto sulla mente dei giocatori: devono essere convinti di avere le qualità per dire la loro in questo campionato».

Scherzi del destino

È un Nummelin appesantito nel fisico rispetto ai tempi in cui illuminava le piste con la sua immensa classe, ma la passione per l’hockey è sempre la stessa. E il caso ha voluto che per la sua prima da assistente dell’Ajoie, il calendario mettesse in programma proprio la trasferta a Lugano. «Quando sono arrivato nel Giura, ho guardato il calendario (ride, ndr.) e mi sono detto: ‘‘Guarda un po’ il destino’’. Ma è stato bello tornare subito in Ticino, dove ho ancora tanti amici. E ricordi che rimarranno per sempre nel mio cuore». Adesso, sotto le volte della Cornèr Arena, vicino alla maglia di Nummelin, c’è anche quella di Vauclair: «Sono felice per Julio, la cerimonia dell’altra sera è stata emozionante per tutti. Vauclair ha dato moltissimo alla causa bianconera».

C’è stato anche il tempo per lo storico coro della Curva Nord dedicato a Nummelin. «I tifosi luganesi sono stati sempre gentili con me e mi fa piacere che non mi abbiano dimenticato. Come non li dimentico io: qui ho vissuto pagine splendide della mia lunga carriera». E chissà che un giorno la storia d’amore tra il Lugano e il folletto non possa ricominciare.

Ora il «Cere» punta Serge

Quella in programma domani sera a Porrentruy tra Ajoie e Ambrì Piotta, oltre ad essere una sorprendente sfida d’alta classifica, sarà la partita numero 279 di Luca Cereda sulla panchina della prima squadra leventinese. Il 41.enne tecnico di Sementina si lascerà così alle spalle Jiri Kren, raggiunto a quota 278 nella gara casalinga di martedì sera contro il Davos, vinta ai rigori. Davanti al «Cere» è rimasto unicamente Serge Pelletier con 296. Un primato destinato a crollare ancor prima di metà campionato.

La NL ha intanto assegnato a Pestoni l’1-0 dell’altro ieri contro i grigionesi, togliendolo a Kostner. Inti prosegue la sua scalata nella classifica eterna dei migliori marcatori biancoblù (gol+assist). Come ricordato da Brenno Canevascini, l’uomo delle statistiche in casa HCAP, il ticinese ha raggiunto i 270 punti, tanti quanti Oleg Petrov, con il quale ora divide il 9. rango della classifica guidata da Peter Jaks con i suoi 612 punti. Seguono Dale McCourt (413), Luca Viganò (371), Paolo Duca (304), Hnat Domenichelli (295) e Fiorenzo Panzera (280).

In questo articolo: