Hockey su ghiaccio

Sussulto d'orgoglio tardivo e il Lugano saluta i playoff

I bianconeri si svegliano nei minuti finali di gara-4, ma lo Zugo gestisce senza troppi patemi il vantaggio – I campioni svizzeri fanno la differenza già nel primo periodo realizzando tre reti in situazione di superiorità numerica
©Gabriele Putzu
Flavio Viglezio
31.03.2022 23:48

Finisce qui la stagione bianconera. Senza rimpianti, questa volta. Anzi, a lungo surclassato dallo Zugo, il Lugano non ha mai dato l’impressione di poter prolungare la serie. Ha reagito nel terzo tempo, è vero, quando i Tori avevano però da tempo tolto il piede dall’acceleratore. Nei primi due tempi i bianconeri non sono stati in grado di portare sul ghiaccio le giuste emozioni, in quella che doveva essere la partita per rimanere in vita. Lo Zugo non ha insomma dovuto forzare più di quel tanto il suo talento: si è limitato a sfruttare gli errori di un Lugano che sembrava già avere la testa alle vacanze. Peccato, davvero peccato.

Questione di power-play

Ai campioni svizzeri sono bastati i primi venti minuti di gioco per archiviare la pratica. A fare la differenza, sul piano pratico, sono state - come è spesso accaduto nella serie - le situazioni speciali. Il Lugano non ha saputo cavare un ragno dal buco in 1’17’’ di doppia superiorità numerica, in un power-play in cui nessun giocatore bianconero ha voluto assumersi le proprie responsabilità. Lo Zugo invece, non ha perdonato, realizzando tre reti con uno o due uomini in più sul ghiaccio. Con Thürkauf e Traber sulla panchina dei cattivi, i Tori hanno colpito due volte in 22 secondi, sfruttando anche la serata tutt’altro che brillante di un insicuro Niklas Schlegel. Un buon portiere, che raramente però «ruba» le partite.

Troppo facile

Ma tutto il Lugano ha evidenziato una colpevole passività. A partire da Chris McSorley, che ha assistito senza reagire al naufragio del vascello bianconero. Il coach canadese ha semplicemente giocato la carta Thibault Fatton all’inizio del periodo centrale: una mossa che non ha portato nessun risultato concreto. Sempre più in difficoltà, il Lugano non ha nemmeno provato a cambiare l’inerzia della sfida. E così lo Zugo ha continuato ad imperversare, trovando altre due reti facili facili. Il pubblico della Cornèr Arena si attendeva un’attitudine ben diversa da parte di una squadra che era comunque riuscita a dire la sua nelle prime tre sfide della serie.

Reazione inutile

Ha provato a rientrare in partita negli ultimi minuti della sfida, il Lugano. Le reti di Wolf, Fazzini e Alatalo hanno ridato coraggio ai tifosi, che hanno sperato nel miracolo. Lo Zugo, che si era rilassato un po’ troppo presto, si è ricompattato e non ha più corso grandi pericoli. E così, per il club bianconero, è già tempo di bilanci.

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