Ambrì Piotta

Un senso di vuoto riempito dalla doppietta di Zwerger

Cronaca di una serata particolare alla Gottardo Arena: dai cori e dagli striscioni per Duca e Cereda agli attacchi contro la presidenza, fino alle reti dell'austriaco che propiziano la vittoria sull'Ajoie
© Keystone/Andrea Branca
Fernando Lavezzo
10.10.2025 22:41

La coda in autostrada, le mucche al pascolo attorno alla Gottardo Arena, Nummelin e Sciaroni - i due assistenti dell’Ajoie - che si concedono una corsetta pre-partita lungo la striscia d’asfalto dell’aeroporto. Apparentemente, è un normale venerdì di hockey in Leventina. A prevalere, però, è il senso di vuoto. Paolo Duca e Luca Cereda sono rimasti a casa. Dopo l’addio, non se la sono sentita di presentarsi in pista da spettatori. Assente anche il presidente Lombardi, impegnato all’estero. Eppure, in coda alle buvette, si parla solo di loro. Della rottura burrascosa e della surreale conferenza stampa di due giorni prima. Attorno alle 18, la Gioventù Biancoblù dirama un comunicato stampa, schierandosi con «Duke & Luke». Poco prima dell’ingaggio d’inizio, la Curva Sud si prende la scena con cori e striscioni dedicati all’ex coach e all’ex ds: «Grazie Luca e Paolo», «Due persone in cui orgogliosamente ci siamo identificati; un sogno da cui tristemente ci siamo risvegliati»; «Verrete per sempre ricordati». Poi la sfida inizia e i messaggi del tifo organizzato cambiano tono, prendendo di mira presidente e CdA: «Non avete solo tradito due persone, ma un popolo e la sua identità». Nel secondo intervallo, ecco un altro scritto contro chi comanda: «Ti riempi la bocca di parole, ma non è un comizio elettorale, rispetto per chi all’Ambrì dona anima e cuore».

Una doppietta provvidenziale

La squadra viene risparmiata e sostenuta. Guidati da Matte e Landry, i biancoblù stentano a ingranare, vanno sotto dopo 10 minuti, ma poi trovano in Dominic Zwerger l’uomo della provvidenza. Tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo, l’austriaco firma una doppietta pesante, portando a 6 le sue reti stagionali. Nessuno può accusarlo di essersi svegliato solo dopo il terremoto di mercoledì: «Zwergy», la sua parte, l’aveva fatta anche prima. Lui che è stato uno dei primissimi acquisti di Duca, nella primavera del 2017, in arrivo dalle leghe juniores nordamericane. Lui che da professionista, nazionale esclusa, ha avuto un solo head coach: Luca Cereda. Decisa di fatto dal 3-1 di Bürgler, la gara rimane in bilico fino al 60’. Termina 3-2. Sulla terza sirena, parte una «Montanara» da brividi dedicata ai due simboli degli ultimi 8 anni: «Duca e Cereda per sempre», recita l’ultimo striscione. Anche i cori finali sono per loro, con la squadra schierata e Zwerger a guidare il «geyser sound». Domani l’Ambrì Piotta sarà di scena a Zurigo, dove Lombardi incontrò Christian Dubé, scatenando il pandemonio. Chissà se il nuovo allenatore è già in zona?