La mossa del Crus per sfatare il tabù del Wankdorf: cambiare le scarpe

In casa Lugano, non è un segreto, la scaramanzia è una questione seria. Forse anche per questo, mettendo piede al Wankdorf sabato sera, il pensiero è corso già al 2 giugno. Alla finale di Coppa Svizzera, la terza consecutiva. Dove si installerà il muro bianconero in occasione della sfida contro il Servette? Di qua o di là? La risposta – e gli scongiuri sono ammessi – potrebbe fare felice gli amanti dei rituali. I tifosi ticinesi occuperanno infatti la curva dello Young Boys, come nel 2022 – edizione vinta contro il San Gallo – e a differenza dello scorso anno, quando a gioire furono proprio i gialloneri.
All’ubicazione delle tifoserie deve aver gettato un’occhiata pure Mattia Croci-Torti. Ne siamo certi. D’altronde parliamo della figura probabilmente più superstiziosa del club. E il match contro l’YB lo ha confermato una volta di più. In stagione, quando le cose non andavano per il verso giusto, il Crus si è aggrappato soprattutto agli amati cappellini. Con o senza? Cambio o non cambio? O agli occhiali da vista. Con o senza? A questo giro, e per la prima volta, il tecnico del Lugano si è invece presentato a bordo campo con delle scarpe completamente nere. Stessa marca, stesso modello. Ma addio alla versione in bianco.
I bianconeri, dopo tutto, non s’imponevano a Berna dal 2017. E Croci-Torti, su cinque tentativi in campionato, non era andato oltre un pareggio. Di qui la decisione di sfidare pure la sorte, cambiando passo. Avanti e indietro lungo l’area tecnica. Mentre sul terreno da gioco, in realtà, la vittoria del Lugano non aveva nulla da spartire col caso.