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La SAM sa che cosa serve per riabbracciare la finale

Capace di riprendersi il fattore campo vincendo in gara-3, Massagno può accedere all’ultimo atto dei playoff questa sera a Neuchâtel - Contro l’Union la squadra di Robbi Gubitosa sarà chiamata a ripetere l’ottima prestazione difensiva, distribuendo poi canestri e responsabilità
© KEYSTONE / LAURENT GILLIERON
Mattia Meier
23.04.2024 06:00

Neuchâtel atto quarto. Quello che in collina sperano sia l’ultimo della serie. D’altronde, la Spinelli ha tutti gli argomenti giusti per far sì che sia così, come ha confermato gara-3, grazie alla quale i ticinesi si sono ripresi il fattore campo e rimesso il campanile al centro del villaggio, tanto netta è stata la supremazia massagnese. Superiorità da riproporre anche oggi in gara-4, sempre alla Riveraine, attraverso i punti di forza emersi una volta di più domenica.

Bando alle ciance

«La squadra è compatta e conosciamo il nostro valore». La presentava così gara-3, a poche ore dalla palla a due, Alex Martino. Parole, quelle del playmaker ticinese, andata a trovare riscontro in campo. Tanto da parte sua quanto dal resto del gruppo. Orfano del suo cambio Solcà, Martino alla Riveraine ha tirato fuori una prestazione di tutta sostanza, chiudendo con il 100% al tiro oltre a 3 rimbalzi e 3 assist. Ha segnato i punti che hanno lanciato l’allungo ospite nei primi minuti, e ha poi rintuzzato il tabellino smuovendo il tabellone quando i suoi nel secondo quarto si sono momentaneamente bloccati. Tremendamente concreto, lui come il resto della squadra, ad immagine di Marko Mladjan; poche chiacchiere e tanti fatti, il capitano ha allargato il gioco in attacco, colpendo con un paio di triple in un paio di passaggi chiave e insieme a Clanton ha chiuso la via ai padroni di casa (2 stoppate). Non doversi sempre affidare alla produzione dei soliti Mladjan (Dusan), Clanton, Williams e Ballard è sicuramente un atout per la Spinelli, specialmente quando la retroguardia si alza di livello. Alla prima casalinga della serie, l’Union non ha letteralmente visto palla. E soprattutto il canestro, fattosi vieppiù irraggiungibile, reso tale dalle maglie strettissime della difesa massagnese. Quella attraverso cui passa molto, se non tutto, dei destini della SAM.

Il miglior attacco è la difesa

Questo perché, come ripete spesso coach Gubitosa, la Spinelli quando difende al meglio poi si libera anche sul fronte offensivo. Così è stato domenica. Pur non tirando benissimo (44% complessivo, 27% da 3), Massagno ha trovato regolarmente la via del canestro muovendo palla (25 canestri assistiti su 31), riducendo al minimo le forzature, distribuendo punti e responsabilità (5 uomini in doppia cifra). E quando le bocche di fuoco in squadra non mancano, armarle tutte aumenta esponenzialmente le possibilità di successo. Ancor più se il talento si fa umile nella propria metà campo. Quella che in gara-3 ha da subito fatto la differenza.

Ogni speranza neocastellana è infatti morta con il 3/17 del primo quarto, principio di una serata da 33% al tiro (4/18 da 3). Reattiva e fisica, la retroguardia ticinese non ha di fatto mai concesso all’attacco dei padroni di casa di entrare in partita. Già, l’Union Neuchâtel è stato costretto a prendersi tiri scomodi in gran quantità ed è stato nuovamente privato dei suoi principali riferimenti offensivi.

L’Union non ha la forza

Dalan Ancrum è talento sopraffino, ma soffre fisicità e mani addosso. Il trattamento che Williams gli sta riservando da inizio semifinale. Domenica è stato nuovamente cancellato, rimanendo al palo per tutto il secondo tempo. Avrebbe bisogno di aiuto, ma non sa bene a chi chiederlo. West non c’è (7.6 punti nella serie), Robertson e Moten vanno continuamente sotto contro i pari ruolo massagnesi. Gli svizzeri? Oltre Schommer, il vuoto. Maquiesse ha maramaldeggiato martedì scorso ma più per grazia altrui e i tanti viaggi in lunetta, già domenica è tornato a farsi comparsa, idem Salman, volenteroso ma poco altro, e Caputo, eroe per i suoi a Nosedo e lui pure rientrato nei ranghi. Di più, quando ha messo piede in campo domenica, è stato regolarmente attaccato dal suo avversario diretto, lui come Salman. Così come Clanton, Mladjan e Ballard hanno approfittato dei problemi di falli dei lunghi altrui. Tutti indizi di una maturità da grande squadra, che dovranno farsi prova questa sera in gara-4, potenzialmente buona a derubricare l’incidente di gara-2 a semplice passaggio a vuoto e spalancare le porte della seconda finale consecutiva. Un obiettivo, questo, che questa sera insegue pure l’Olympic, avanti 2-1 contro Ginevra.

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