Tennis

Le rossocrociate trionfano nella Billie Jean King Cup

Dopo le due finali perse nel 1998 e nel 2021, Bencic e Teichmann regalano il primo titolo alla Svizzera battendo l'Australia in finale
Red. Sport
13.11.2022 19:40

Al terzo tentativo, la Svizzera ce l’ha fatta. Sconfitta in finale nel 1998 e nel 2021, la squadra rossocrociata ha conquistato a Glasgow la prima Billie Jean King Cup (ex Fed Cup) della sua storia. Favorita contro l’Australia, la selezione di Heinz Günthardt non ha tremato nell’ultimo atto di ieri, dopo essersi sbarazzata della Cechia in semifinale. Belinda Bencic (WTA 12) ha dominato Ajla Tomljanovic (33.) 6-2 6-1 nel secondo singolare, regalando la vittoria alla sua squadra, messa sulla buona strada dal successo per 6-3 4-6 6-3 di Jil Teichmann (35.) contro Storm Sanders (237.).

Vengono così cancellati gli amarissimi K.O. nelle prime due finali: quella del 1998 al Palexpo di Ginevra con la coppia Martina Hingis/Patty Schnyder (battuta 2-3 dalla Spagna) e soprattutto quella di dodici mesi fa a Praga, con Bencic e compagne sconfitte 0-2 dalla Russia.

«È difficile spiegare quello che stiamo provando», ha detto un emozionatissimo Heinz Günthardt. «Questo successo non nasce oggi. È il frutto di anni di lavoro. La scorsa stagione ci siamo andati vicino. Ci voleva un grande cuore per rialzarsi e riprovarci. E questa squadra ne ha uno enorme».

Una ragazza in missione

In missione in un evento a cui tiene tantissimo, Belinda Bencic ha vinto i suoi quattro incontri di singolare senza perdere neanche un set. «La sconfitta dell’anno scorso ci ha dato una motivazione supplementare», ha detto la sangallese. «Penso di non aver mai pianto tanto come dopo quella finale persa a Praga», ha aggiunto. La pressione sulle spalle della campionessa olimpica di Tokyo 2021 era grande, ma le sue compagne sono state brave a conquistare ogni volta il primo punto della giornata. Ieri Belinda ha infatti preso ispirazione da Teichmann: «Jil è rimasta solida per tutto il match, ha rifiutato l’idea di perdere».

Spirito di gruppo

Il trionfo, otto anni dopo quello di Federer e Wawrinka in Coppa Davis, è figlio dello spirito di squadra, più forte di qualsiasi scelta tattica di Heinz Günthardt. Lo zurighese ha spesso dovuto prendere decisioni difficili, e così è stato anche questa settimana in Scozia. Dopo aver dato fiducia a Jil Teichmann nell’esordio contro l’Italia, ha puntato su Viktorija Golubic (WTA 77) contro il Canada e contro la Cechia in semifinale. Il risultato è stato sempre positivo. Con una rosa più omogenea rispetto alle formazioni rivali, la Svizzera non ha dovuto disputare alcun doppio decisivo. Una dimostrazione di forza, senza dimenticare che all’occorrenza Günthardt avrebbe comunque potuto schierare le vicecampionesse olimpiche della specialità, Bencic e Golubic.

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