Calcio

L'ex Loïc Chatton avvisa il Lugano: «Occhio al nostro sintetico»

Da quest'estate l'attaccante 31.enne veste la maglia del Breitenrain, domani avversario di Coppa dei bianconeri: «Peccato che mancherà il mio amico Bottani»
Loïc Chatton, ai tempi del Lugano nel 2011. ©CdT/Archivio
Massimo Solari
17.09.2022 10:56

Era una promessa del calcio svizzero e a Cornaredo, all’esordio in Challenge League, aveva pure segnato. Oggi Loïc Chatton, 31 anni, ha fatto un passo indietro e percorre su e giù i corridoi di Palazzo federale. «Mi occupo di risorse umane per il Consiglio nazionale e gli Stati» racconta l’attaccante del Breitenrain, nel 2011 prestato dal Sion al Lugano dopo aver vinto la Coppa Svizzera. «Cinque anni più tardi, complici alcuni infortuni seri, ho abbandonato il professionismo, iniziando a giocare nel Soletta. Quest’estate ho quindi deciso di abbracciare il progetto del club bernese. La mia fidanzata è proprio di Breitenrain e, ora, abito a 50 metri dal campo, il cosiddetto “Spitz”». Già, dove domani, alle 15, andrà in scena la grande sfida dell’ex. «Questi sedicesimi di finale di Coppa sono un regalo speciale» ammette Chatton: «Ho sempre avuto un rapporto speciale con Lugano. Mia nonna abitava sulle rive del Ceresio, dove per 15 anni ho trascorso le vacanze. Nessun dente avvelenato in ogni caso, nonostante in Ticino sia rimasto solo 7-8 mesi. È stata davvero una bella esperienza. Anche se, bisogna ammetterlo, il club visse non poche turbolenze. Le ambizioni erano importanti, come i salari di alcuni giocatori. I risultati però non furono conseguenti. I miei allenatori? Alessandro Pane era molto premuroso con noi giovani. Serbo un ricordo positivo di lui. Di Francesco Moriero, al contrario, rammento l’impulsività: entrare in sintonia fu più complicato». In quel gruppo iniziava a sgomitare pure il figlio della città. «Purtroppo - osserva Chätton - ho saputo che Mattia Bottani è infortunato. Peccato, ci eravamo sentiti e mi aveva promesso la sua maglietta a fine incontro». Sentimentalismi a parte, tra Breitenrain e Lugano si preannuncia una battaglia: «Il nostro campo sintetico è un’arma» afferma in merito Chätton. «È piccolo, in cattive condizioni e perciò non facilita il bel gioco. A maggior ragione per chi non lo conosce. Gli spettatori, oltretutto, sono molto vicini. Insomma, l’ambiente sarà speciale e se troverò il primo gol stagionale, beh, esulterò senza tentennamenti». M.S.

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