Hockey su ghiaccio

«Lo Zurigo ci ha fatto ballare»

Alla Cornèr Arena i bianconeri si sono trovati in grande difficoltà contro i Lions, autori di un monologo – Luca Fazzini: «Adesso si tratta di reagire e di farci trovare pronti per la trasferta a Zugo»
© Keystone - ATS / Ti-Press
Flavio Viglezio
24.09.2023 23:16

Omaggiata per la sua 700. partita da presidente dell’HC Lugano, Vicky Mantegazza sognava sicuramente una serata diversa. Ed invece ha dovuto assistere ad un vero e proprio monologo zurighese. Già, gli ZSC Lions hanno dominato in lungo e in largo l’incontro, infliggendo ai bianconeri la loro seconda sconfitta consecutiva. La stagione è appena iniziata, ma il Lugano è già costretto a rincorrere e a reagire in fretta se non vuole perdere subito contatto con le zone alte della classifica.

Un mare di errori

Lo Zurigo - si diceva - ha fatto più o meno ciò che ha voluto, mentre il Lugano si è limitato al ruolo di spettatore. La rete del vantaggio di Mark Arcobello ha illuso un po’ tutti, ma è poi risultata il più classico dei fuochi di paglia. Perché quando i Lions hanno deciso di cambiare marcia sui bianconeri è scesa la notte. Lo Zurigo ha confermato di essere una vera e propria corazzata, capace di giocare a ritmi sostenutissimi e di applicare un forechecking asfissiante. Ma è stata aiutata nel suo compito da un Lugano che in uscita dal proprio terzo di difesa ha commesso un numero incalcolabile di errori. Lenti e pasticcioni - ad immagine di un Joey LaLeggia in grave difficoltà - i difensori bianconeri non sono mai stati in grado di rilanciare nel modo giusto la manovra. «Inutile nasconderlo - sottolinea Luca Fazzini - per 40 minuti almeno ci hanno fatto ballare. Nel terzo tempo abbiamo reagito ed è il solo aspetto positivo di questa serata. Siamo il Lugano e dobbiamo giocare con più personalità: così non abbiamo nessuna possibilità di battere una squadra forte come gli ZSC Lions».

Superblocco spento

In effetti nemmeno con il risultato in bilico il Lugano ha dato l’impressione di poter dire la sua. Anzi, per lunghissimi tratti è sembrato di assistere ad un power-play zurighese a cinque contro cinque. E se i difensori non sono mai stati all’altezza della situazione, davanti gli attaccanti hanno deluso. A partire da quello che dovrebbe essere il superblocco bianconero composto da Joly, Ruotsalainen e Granlund. I tre non si sono mai visti, tanto che Luca Gianinazzi nell’ultimo tempo ha provato a dare una scossa alla squadra rivoluzionando le linee. Senza successo. «Sapevamo che lo Zurigo è molto forte in attacco - prosegue Fazzini - ma non siamo praticamente mai riusciti a trovare le giuste contromisure. Adesso si tratta di reagire e di farci trovare pronti per la trasferta a Zugo. Alla Bossard Arena dobbiamo ritrovare la nostra identità». E anche qualche punto, vien da aggiungere.

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