Calcio

Lugano, il morale alto ma anche cinque nodi da sciogliere

I bianconeri hanno lanciato al meglio la settimana più importante - In vista della finale di Coppa, Croci-Torti deve però risolvere diversi rebus
©CdT/Gabriele Putzu
Massimo Solari
08.05.2022 17:56

Il conto alla rovescia è partito. Manca meno di una settimana. Quella più importante, sì, che porta alla partita delle partite. L’appuntamento da non sbagliare. È vero, in mezzo ci sarà la trasferta di Ginevra. Ma è pura cosmesi, sullo sguardo dei bianconeri già proiettato al Wankdorf. L’avvicinamento alla finale contro il San Gallo è stato lanciato al meglio. Perlomeno sul campo, dove il Lugano è tornato a convincere, riuscendo infine a battere una «grande». Il successo ottenuto sabato sera al cospetto dello Young Boys ha fatto bene al gruppo e, allargando il discorso, all’ambiente luganese. Carburante per il morale, di nuovo alto. E ciò al netto dell’affaire Saipi. La maldestra espulsione del portiere titolare, inutile girarci attorno, rischia di riverberarsi sul match del 15 maggio. Direttamente o indirettamente. Obbligando agli straordinari sia l’allenatore Mattia Croci-Torti, sia il club, intenzionato a ricorrere - e a richiedere l’effetto sospensivo - qualora la squalifica del suo giovane estremo difensore dovesse abbracciare anche la sfida di Berna.

Il ricorso e l’opzione Osigwe

Di buono, per l’appunto, c’è il ritrovato entusiasmo anche in campionato, con l’Europa tornata a sole tre lunghezze. Ma il tecnico dei bianconeri, suggerivamo, avrebbe fatto volentieri a meno dell’ennesima spia accesa sul cruscotto. D’accordo «avere piena fiducia in Osigwe», ci mancherebbe. I nodi da sciogliere, tuttavia, non mancavano al «Crus». E ora sono almeno cinque. A partire ovviamente dall’uomo da schierare fra i pali contro il San Gallo. L’entità della squalifica di Saipi dovrebbe essere resa nota domani. E, considerata la natura dell’espulsione (diretta e per un colpo proibito), è probabile che le giornate da saltare saranno come minimo due. Di qui il ricorso bianconero, che andrà tra l’altro ponderato bene nel merito e nei tempi: i giorni a disposizione sono tre. Non è comunque da escludere che la sentenza definitiva sul caso - effetto sospensivo o meno - possa comunque cadere entro domenica prossima. Come detto, l’alternativa all’eroe della semifinale è rappresentata da Sebastian Osigwe, schierato una sola volta nel girone di ritorno, senza brillare, in occasione della sconfitta casalinga con il Sion. Il match di mercoledì contro il Servette, potrebbe però aiutare il diretto interessato a ritrovare le migliori sensazioni.

Rüegg o Valenzuela, uno salta?

E a proposito di forma. Anche Mijat Maric è lungi dal potersi ritenere abile. «Ma non vi abbiamo ancora rinunciato, anzi» ha tenuto a precisare Mattia Croci-Torti. L’esperto difensore, alle prese con un’infiammazione al tendine del tallone, sta svolgendo uno speciale programma allenante, in acqua. Un tentativo di recupero per certi versi disperato, i cui esiti saranno definiti mercoledì. Quando, sì, il tecnico capirà se una sua titolarizzazione è immaginabile. I piani B e C? Uno spezzone di partita o, purtroppo, la tribuna. La presenza di Maric, e siamo al terzo nodo, produrrebbe un grande effetto collaterale. Beninteso, qualora gli altri giocatori di riferimento fossero tutti a disposizione. Uno degli uomini «fidati» del Crus, infatti, sarebbe costretto a finire tra le riserve. Chi? I principali indiziati sono Kevin Rüegg e Milton Valenzuela. Il primo potrebbe essere chiuso sia sull’out di destra - da Lavanchy - sia a centrocampo, dal terzetto «originale» Lovric-Sabbatini-Custodio. L’ex Verona potrebbe però essere comunque impiegato come quinto di destra, con Lavanchy a questo punto dirottato a sinistra al posto di Valenzuela. Gli scenari in questione, lo ribadiamo, discendono da una situazione di partenza ottimale. Con il gruppo dei migliori al completo. Ebbene, non è scontato. La sfida di Cornaredo con lo Young Boys, per dire, ha lasciato il segno e su Fabio Daprelà e su Reto Zigler.

Dove schierare Custodio?

Di più: a oggi è più realistico riflettere su un Lugano senza Maric. E con chi, dunque, al suo posto nel cuore della difesa? È il quarto nodo da sciogliere. In campionato, più volte, Croci-Torti si è affidato a Olivier Custodio e alla sua versatilità. È tuttavia indiscutibile che la corsa e la qualità del 27.enne romando, in retrovia, finirebbero per essere un po’ sacrificate. Nella testa dell’allenatore del Lugano, non a caso, frulla un’altra opzione tattica. Quella della difesa a quattro, che con lo Young Boys sabato e pure altre volte in stagione non ha tradito. Si tratterebbe, quindi, di accantonare il consolidato 3-4-2-1, per puntare sul 4-3-3 o 4-5-1 a seconda delle fasi di gioco. Quest’ultima soluzione, tuttavia, innescherebbe un sesto rompicapo: il ritrovato Amoura dal primo minuto o solo a partita in corso?

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