Quando la rivalità in casa McLaren regala spettacolo

La Formula 1 fa tappa a Montréal. Il circuito Gilles Villeneuve, solitamente, promette spettacolo. Il caos legato alle incertezze meteorologiche e i colpi di scena di qualunque tipo (in primis le apparizioni delle marmotte a bordo pista) spesso e volentieri colorano l’appuntamento canadese. Arrivando poi da un trittico europeo che ha regalato più sbadigli che altro, si spera che il tracciato nordamericano sia fedele alla sua fama. Questa volta, però, si sbarca a Montréal con un campionato che sta prendendo una piega che in pochi avrebbero previsto.
L’australiano ce la può fare?
Il nome che capeggia in cima alla classifica non è infatti quello di Max Verstappen o di Lando Norris, ma di Oscar Piastri. Il giovane australiano della McLaren, a soli 24 anni, guida il Mondiale con 186 punti, davanti al britannico e compagno di squadra. La vettura papaya c’è, eccome. Ormai lo sappiamo. Abbiamo imparato a conoscerla in questi primi nove appuntamenti. A parte la sua pagina Wikipedia, poco si sa invece del leader del campionato. Riservato, umile e timido. Si presenta così Piastri. In pista, invece, è tutt’altro. Se c’è da aggredire lo fa, sa difendersi coi denti e non ha paura di nessuno. Non teme il confronto con Norris, non trema di fronte agli attacchi del quattro volte campione del mondo. L’australiano è il tipo di pilota che, silenziosamente, diviene protagonista mentre gli altri si dannano per stargli dietro. Ma riuscirà a essere costante per 24 gare? La domanda si fa seria. Dopo un avvio solido, il giovane rampante sembra avere non solo il piede, ma anche la testa giusta per reggere la pressione. Raramente sbaglia. E in una stagione lunga, con tante variabili, questa qualità pesa tantissimo. Il suo più grande rivale sarà però un osso duro. E vive sotto il suo stesso tetto. No, Lando Norris non mollerà. Meglio per noi, questa concorrenza interna alla McLaren regalerà spettacolo.
Max, riga dritto!
Chiude il momentaneo podio l’olandese. Sì, ma staccato di quasi 50 punti. Ahia. Non solo, MadMax ha un fastidioso conto aperto con la direzione gara: è a un solo punto di penalità dalla sospensione per una tappa. Finora ha collezionato ben 11 punti tolti dalla patente su un limite di 12, poi scatta il race ban, ovvero una corsa da guardare sul divano. Il contatto tra lui e Russell in Spagna non è dunque costato solo qualche arrabbiatura. Il campione in carica dovrà correre sul filo del rasoio. Difficile, conoscendo il personaggio. Verstappen ha un talento incredibile. Lo ha dimostrato ancora questa stagione. Nonostante abbia un’auto che è tutto fuorché perfetta, è l’unico che riesce a insidiare le implacabili McLaren. Ci riesce perché ha una lettura di gara completa e non prende solo ordini dal box, ma partecipa alle decisioni, è in grado di capire cosa gli succede intorno e reagire. Ma è una testa calda. Potrebbe fare un corso di gestione dell’ira, per dire. Quando si ritrova nelle retrovie a lottare nella mischia, troppo spesso perde il controllo. Ora dovrà dimostrare di essere bravo anche in questo. Certo, il compito gli sarebbe reso meno arduo se la Red Bull riuscisse a ritrovare quel feeling che ultimamente sembra aver smarrito.
A metà griglia
Nel frattempo, Mercedes e Ferrari stanno lì a osservare, a volte brillando, altre arrancando. Le Frecce d’argento hanno portato qualche aggiornamento interessante in Canada, ma hanno di che mangiarsi le mani dopo i due forfait di Kimi Antonelli. In entrambi i casi il motore della vettura del gioiellino bolognese ha smesso di funzionare, portando una brutta coltre di nuvole nere sull’orizzonte di Toto Wolff. In Ferrari non si respira aria migliore. Anzi. Inizia a circolare la voce che parla di Frederic Vasseur con le ore contante qualora il Cavallino non cominci a inanellare successi. Scenario piuttosto utopico dati i risultati conquistati finora dalla Rossa. Voto sufficiente per Charles Leclerc e gravemente insufficiente per Lewis Hamilton, che continua a tradire le aspettative.
E poi c’è Lance Stroll. Per lui il weekend è speciale: è la gara di casa e torna dopo l’operazione al polso. Lo accoglierà il calore del pubblico, anche se in pista la sua Aston Martin sembra ancora in cerca di un’identità. Peccato, l’arrivo del genio Adrian Newey aveva fatto volare l’immaginazione di tanti verso un’annata da ricordare per Fernando Alonso e il team di Silverstone.
Ma attenzione, il tracciato di Montréal potrebbe cambiare tutte le carte in tavola, soprattutto se la pioggia - che pare molto probabile - farà capolino domani e domenica.