Calcio

Murat Yakin e Granit Xhaka fanno quadrato

Alla vigilia della sfida casalinga contro il Portogallo, ct e capitano hanno voluto mostrarsi uniti - Vietato sbagliare allo Stade de Genève
© KEYSTONE / JEAN-CHRISTOPHE BOTT
Massimo Solari
11.06.2022 18:07

È tempo di esami. E, non sembra vero, la Nazionale svizzera assomiglia tanto a uno studente tornato sui banchi di scuola. Non uno studente modello, no. Le ultime lezioni sono lì a certificarlo. Ma un allievo dal buon potenziale, sin qui inespresso. Sia per cattiva volontà, sia a causa di una certa impreparazione. «È intelligente, però non si applica». Ecco, il giudizio noto universalmente non sfigurerebbe sulla pagella di giugno dei rossocrociati. Le prestazioni fornite nelle prime tre uscite di Nations League, detto altrimenti, sono state insufficienti. E nonostante le qualità del soggetto - mostrate ancora e ancora durante il 2021 - il rischio di una clamorosa bocciatura è dietro l’angolo. Negli ultimi giorni, suggerivamo, gli insegnamenti sono ad ogni modo stati parecchi. Su più livelli e tutti preziosi. A Praga, la selezione di Murat Yakin ha compreso che la qualità dei singoli, se offerta a singhiozzo o peggio ancora trasformata in mediocrità, può venire ridimensionata dalla determinazione avversaria. A Lisbona, beh, il peccato originale ha interessato condotta e atteggiamento della formazione andata in campo. Le distrazioni individuali hanno fatto il resto. E a proposito di sbavature: contro la Spagna - una «grande» certo - a fare la differenza sono stati proprio i dettagli. Puniti da un errore grossolano - una a senz’acca, toh - di Cömert, oltre che da un primo tempo troppo rinunciatario al di là del piano tattico scelto.

Selezionatore e capitano, fianco a fianco

A fronte di un simile percorso, non sarà ammissibile marinare pure la sfida di domani contro il Portogallo. Urgono punti e forse ancor più risposte convincenti ai diversi interrogativi tratteggiati sulla lavagna. A poche ore dalla gara dello Stade de Genève, il ct e il capitano Granit Xhaka hanno intanto fornito rassicurazioni e chiarimenti a parole. Anche su questioni apparentemente scottanti. «Il mio legame con Murat? Per quanto mi riguarda è buono. Ve lo assicuro non c’è alcun problema». Seduto al suo fianco, il capitano e centrocampista elvetico ha idealmente abbracciato il tecnico. «Yakin è stato il mio primo allenatore, ha una filosofia e idee personali che come giocatore cerco di rispettare al meglio». Sì, anche se rispetto alla gestione precedente sistema e principi sono mutati. «Le aspettative - prima dell’inizio della Nations League - erano alte» ha ammesso Xhaka: «Non siamo stati all’altezza né a Praga, né a Lisbona, mentre il secondo tempo contro la Spagna costituisce la base dalla quale ripartire». Vero. E per il commissario tecnico, il messaggio più importante è giunto proprio da chi portava la fascia al braccio. «Granit ha preso per mano la squadra, dimostrandosi leader e trascinatore» ha affermato Yakin: «Le statistiche di Xhaka parlano chiaro e suggeriscono anche in che misura ci è mancato durante l’autunno. La sua aggressività e la sua intensità sono state replicate dai compagni. E così nella ripresa, almeno a tratti, abbiamo schiacciato gli spagnoli. Si è visto una volta di più, dunque, che possiamo disturbare le selezioni più forti del mondo».

Tutto esaurito, ma senza Cristiano Ronaldo

Quanto sia il forte, il Portogallo lo ha confermato settimana scorsa. Eppure, domani sera, rinuncerà a Cristiano Ronaldo, autore di due reti nella prima delle due gare contro i rossocrociati. CR7 è rimasto a casa, così come Moutinho e Guerreiro. «Non per motivi fisici ma nel quadro di una normale gestione del gruppo» ha precisato il ct Fernando Santos. Un lusso per i lusitani. Un bene per la Svizzera. E un peccato per il pubblico, che occuperà lo Stade de Genève in ogni ordine di posto. «Per noi giocare in uno stadio tutto esaurito è un privilegio e un segnale da cogliere» ha dichiarato Yakin. Prima di scoppiare in una fragorosa risata insieme al compagno di banco Xhaka: «I miei giocatori non ridono più? Non mi risulta, anzi. Sono sicuro di gestire un gruppo felice e che sa cosa vuole». Meglio così, soprattutto in tempo di esami.

Per il quarto match di Nations League in meno di due settimane, Murat Yakin cambierà ancora qualcosa, puntando però sui migliori uomini a disposizione. Solo tra i pali - e alla luce di un accordo prestabilito - non giostrerà Sommer ma Omlin. Per il resto, dovrebbe essere confermato il 4-3-3 osservato giovedì contro lo Spagna, con la difesa che potrebbe recuperare Elvedi. Quest’ultimo farebbe così coppia con Akanji, mentre ai lati spazio sempre a Widmer e Rodriguez. Oltre a Xhaka e Freuler, il centrocampo sarà completato da Sow. In fase offensiva crescono invece le quotazioni di Seferovic, convincente nello scampolo di gara disputato contro gli iberici. A sinistra e a destra dell’attaccante del Benfica, giostreranno infine Embolo e Shaqiri. Sì, XS dovrebbe ricoprire di nuovo un ruolo più esterno e non da puro trequartista.
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