Nordic Walking

Non si tifa nella sauna

La rubrica di colore del nostro inviato ai Mondiali di hockey in Finlandia
©EPA/KIMMO BRANDT
Fernando Lavezzo
27.05.2022 14:40

La Nazionale rossocrociata è tornata a casa senza passare da Tampere, la capitale mondiale della sauna. Un’occasione persa anche per i tifosi che avrebbero voluto sostenere la Svizzera nei giochi per le medaglie, in un weekend di passione e sudore. Dal ghiaccio della modernissima Nokia Arena agli 80 gradi di una tradizionale sauna pubblica, il passo sarebbe stato breve.

Le saune pubbliche di Tampere, tra città e dintorni (la cosiddetta Regione dei laghi) sono una cinquantina. Alcune iconiche, come quella di Rajaportti, la più antica ancora in uso, costruita nel 1906. Altre sono più moderne, con panorami mozzafiato. Bisogna immaginarle come degli eleganti bagni pubblici con ristoranti, sale massaggio e aree relax. E poi ci sono quelle private. «Una casa senza sauna non è una vera casa», dicono da queste parti. Un’esagerazione, ma non troppo. Nel Paese se ne contano tra i due e i tre milioni, a seconda della fonte. Praticamente una ogni due abitanti. «Ci sono anche quelle condominiali», ci spiega un collega di Helsinki. Nel palazzo dove vive lui vi hanno accesso con dei turni settimanali, come succede da noi in lavanderia. Tanto vale stenderci il bucato.

Per i vecchi finlandesi la sauna è la «farmacia dei poveri». «Se un male non può essere curato con la sauna, l’alcol o il catrame (di betulla o di pino), allora è probabilmente fatale», sostiene un cinico proverbio nordico. «Il beneficio - secondo alcuni puristi - dipende interamente dalla capacità di rilassarsi. Per questo scoraggiamo la conversazione e i canti». Cori da stadio vietati. Competizioni sportive e sauna, del resto, non vanno d’accordo. Tra il 1999 e il 2010 a Heinola si è svolto il campionato mondiale di sauna. Obiettivo: resistere il più a lungo possibile a 110°. Una follia. Venne cancellato dopo la morte di un concorrente.

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