Mondiali

«Questa è la Svizzera che abbiamo sempre voluto»

Lars Weibel, direttore delle squadre nazionali rossocrociate, è fiducioso in vista del quarto di finale con la Germania
Fernando Lavezzo
24.05.2023 21:15

Oggi Riga era diversa: il primo giorno senza partite dei Mondiali, l’addio di sei squadre e delle loro pittoresche tifoserie, l’arrivo di Svezia e Germania direttamente da Tampere. Già, la Germania. L’ultimo ostacolo tra la Svizzera e le semifinali. Una sfida, quella di domani (ore 15.20), che i rossocrociati aspettano ormai da un anno, da quando vennero eliminati ai quarti dagli Stati Uniti, dopo aver dominato la fase preliminare. «Stavolta siamo più pronti», dicono in coro giocatori e staff tecnico. Potrebbe essere una frase di circostanza per stemperare la tensione. Ma ci piace credere che sia tutto vero, confortati dal livello di gioco espresso e dal carattere mostrato nelle prime due settimane di questa rassegna iridata.

L’ora della verità

Oggi pomeriggio la Svizzera ha svolto un allenamento facoltativo. Pochi i giocatori in pista. C’erano i quattro lasciati a riposo martedì contro la Lettonia: Kukan, Hischier, Malgin e Niederreiter. C’erano Genoni e Mayer, con il primo favorito sul secondo per la gara di domani. C’era Riat, affamato di ghiaccio dopo un torneo vissuto da tredicesimo attaccante. E c’era Michael Fora, uno che non si fermerebbe mai. A dirigerli, al posto di Fischer, c’era il suo vice Marcel Jenni. Ad osservarli, da dietro il plexiglas, il responsabile delle nazionali Lars Weibel: «Rispetto al mio arrivo, quattro anni fa, la Svizzera ha sviluppato ulteriormente il suo gioco, diventando la squadra che abbiamo sempre voluto», afferma l’ex portiere del Lugano. «Giochiamo in modo più intenso e fisicamente siamo più forti, più possenti. Abbiamo anche imparato dagli errori commessi in passato. Ai Mondiali del 2021 qui a Riga e alle Olimpiadi del 2022 a Pechino, eravamo tornati a giocare in modo troppo passivo. L’anno scorso a Helsinki abbiamo migliorato questo aspetto e la fiducia in noi stessi è cresciuta. Nei quarti di finale avevamo poi perso contro una selezione americana che normalmente, secondo me, avremmo battuto otto volte su dieci. Siamo maturati e pronti. Vogliamo vincere le prossime tre partite, abbiamo una grande possibilità per andare fino in fondo. Ma il confine tra successo e sconfitta può essere sottile».

Pianificazione intelligente

Quest’anno la Svizzera ha vissuto una preparazione diversa dal solito sull’arco di tutta la stagione. In particolare grazie alla partecipazione al prestigioso Euro Hockey Tour in sostituzione della Russia: quattro tornei di alto livello contro Svezia, Finlandia e Cechia. «È stata un’esperienza importantissima per la squadra e per la federazione», afferma Weibel. «Abbiamo capito di poter portare avanti certi concetti anche ai massimi livelli. La fiducia di cui parlavo prima, arriva anche da lì. Siamo sicuri di poter raggiungere i nostri obiettivi sul piano del gioco e dell’identità. Siamo anche pronti a raccogliere i frutti a livello di risultati. Ma in una partita secca non hai diritto all’errore. Servirà una grande, grandissima prestazione».

A detta di Patrick Fischer, la Svizzera ha più energie rispetto a dodici mesi fa perché ha programmato meglio l’avvicinamento al torneo e perché ha gestito più saggiamente le risorse durante la fase a gironi. «All’inizio - spiega Weibel - è stato difficile far capire quello che avevamo in mente. Non volevamo apparire arroganti. L’anno scorso, però, ci siamo resi conto di essere arrivati al quarto di finale con le batterie un po’ scariche. Stavolta abbiamo fatto tutto nel modo più intelligente possibile, pianificando un Mondiale in crescendo. In partita non ci siamo mai risparmiati, giocando sempre al 100%. Ma abbiamo potuto far riposare i giocatori più importanti senza conseguenze. Domani avremo il serbatoio pieno. Su questo non ho dubbi».

Kukan, fame di riscatto

Dean Kukan, difensore degli ZSC Lions con un passato in NHL a Columbus, è uno dei quattro giocatori rimasti a riposo martedì: «Ho vissuto la partita dagli spalti e confesso di essermi goduto l’ambiente. Nonostante la nostra sconfitta, è stato bello vedere la gioia dei tifosi lettoni. Oggi sarà tutta un’altra storia. Aspettiamo questo occasione di riscatto da tanto tempo. Siamo nella stessa situazione di un anno fa, abbiamo di nuovo vinto il nostro girone, ma vogliamo scrivere un finale diverso. Ci siamo preparati meglio affinché non si ripeta lo stesso scenario. Abbiamo imparato a gestire le forze nelle prime fasi del Mondiale e abbiamo più esperienza. Non avvertiamo la pressione. Giocando come abbiamo fatto fin qui, andrà tutto bene. Possiamo contare su quattro linee pericolose, quasi tutti i miei compagni hanno già segnato almeno un gol. Io non ancora, ma va bene così. Contro la Germania non sarà una sfida facile, loro sono forti. Ma dobbiamo focalizzarci solo su noi stessi, su ciò che sappiamo fare. Ci sono ancora dei dettagli da sistemare, ma sono certo che saremo prontissimi. Vogliamo andare a Tampere».

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