Hockey

Samuel Guerra: «Martedì non si è visto il vero Lugano»

Il difensore bianconero lancia gara-2 dei quarti di finale contro il Ginevra, in programma questa sera alla Cornèr Arena: «Serviranno disciplina, intensità ed emozioni»
Fernando Lavezzo
16.03.2023 06:00

Gara-1 è scivolata via nei primi 75 secondi del terzo tempo. Filppula in contropiede per il 3-2, Miranda nello slot per il 4-2. Ciao ciao. I bianconeri, però, sanno di non aver fatto abbastanza neppure nei primi 40 minuti, pur restando in partita: «Non è così che volevamo giocare», dice Samuel Guerra. «Dall’inizio alla fine, non si è visto il miglior Lugano». Una presa di coscienza che tornerà utile stasera in gara-2 alla Cornèr Arena: «Possiamo fare meglio in ogni reparto, soprattutto a livello di disciplina. Concedere così tanti power-play al Ginevra non ci aiuterà a vincere la serie. La cosa positiva è che alla seconda pausa, pur non giocando bene, eravamo sul 2 a 2. Adesso tocca a noi fare dei passi in avanti».

Ma cosa è successo nei primi cambi del terzo tempo? «Forse abbiamo avuto troppa fretta nel cercare il gol e ci siamo sbilanciati. Grazie ai nostri errori, il Servette ne ha segnati due. Quando parlo di disciplina, non penso solo alle penalità, ma anche a situazioni di questo tipo. Come il 4-2 di Miranda: sappiamo che al Ginevra piace giocare dietro la porta e mettere dischi pericolosi nello slot. Lo fa da inizio stagione. Dovremo stare più attenti e ritrovare la compattezza delle ultime settimane».

L’esempio di Koskinen

Samuel Guerra resta fiducioso: «Nei playoff può capitare di sbagliare una partita, ma la serie è ancora lunga. Non è successo nulla di irrimediabile. Ripeto: pur non proponendo il nostro miglior hockey, siamo rimasti in gara per 40 minuti su una pista difficile. Questo ci dà energia. Disciplina, intensità ed emozioni positive devono essere le nostre parole d’ordine. Se le ritroviamo, possiamo battere chiunque. E il pubblico ci aiuterà molto».

Cancellare gli errori e ripartire. Come ha fatto Koskinen dopo il pasticcio che è costato il 2-1 di Hartikainen, sotto gli occhi di Guerra: «Mikko voleva darmi il disco, ma gli è finito sul gambale. In quei momenti non serve rimuginare sull’accaduto e in questo senso il nostro portiere è stato esemplare. Da grande professionista qual è, si è ripreso come se nulla fosse, disputando un’altra gara straordinaria. Di sicuro non è stato quell’episodio a farci smarrire la retta via. La disciplina è venuta meno sull’arco di tutti i 60 minuti».

Quasi un nuovo acquisto

Il Lugano può contare su un Samuel Guerra in grande forma. Quasi un nuovo acquisto, rispetto alla sua prima versione in bianconero. «Sono contento e anche orgoglioso della mia evoluzione, sento che sto andando nella direzione giusta», afferma il 29.enne difensore ticinese, ex di Davos, ZSC Lions e Ambrì Piotta. «Gioco in National League da 13 stagioni e affronto ogni campionato con l’obiettivo di migliorarmi, senza fermarmi mai. Guardandomi indietro, oggi posso affermare di non essere lo stesso difensore dell’anno scorso. È fondamentale per me e, di riflesso, per la squadra. Il mio primo anno a Lugano è stato un po’ tribolato, tra infortuni e COVID, ma non mi sono lasciato demoralizzare. Ho già vissuto situazioni complicate in passato e ho imparato a gestirle: continuando a lavorare duramente e dando ogni giorno il meglio di sé stessi, prima o poi le cose cambiano. Quest’anno mi sentivo molto bene già ad agosto, poi mi ci sono voluti un paio di mesi per fare il clic definitivo. Non nascondo di preferire il gioco di Gianinazzi a quello di McSorley. A livello difensivo non cambia molto, visto che entrambi chiedono aggressività, ma tutto il resto è totalmente diverso. È cambiata anche la fiducia nei miei confronti. Quando la avverti, è più facile andare in pista e tentare la giocata. È quello che mi è successo negli ultimi 3-4 mesi».

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