Calcio

«Siamo lì, siamo molto vicini»

La rincorsa del Lugano alla capolista Young Boys riparte domani sera da Cornaredo: ospite dei bianconeri un Losanna in grande forma - L’allenatore Mattia Croci-Torti: «Vietato avere il braccino del tennista, vincere le prossime due gare costringerebbe i gialloneri ad avere paura»
© KEYSTONE / PATRICK B. KRAEMER
Massimo Solari
19.04.2024 17:00

A uno sguardo distratto, magari già proiettato alla semifinale di Coppa o al girone per il titolo, la sfida contro il Losanna potrebbe apparire interlocutoria. Una pratica fastidiosa da archiviare in fretta e furia. In realtà, la partita in programma domani sera rischia di essere la più importante delle 33 previste dalla stagione regolare. Perché lo Young Boys - ora a +6 - va tenuto sotto tiro. Perché gli stessi gialloneri, domani, potrebbero inciampare di nuovo a Winterthur. Perché Cornaredo, finalmente, è tornato un valore aggiunto. E, soprattutto, perché l’ambiente ha iniziato a crederci per davvero. «Siamo lì, siamo molto vicini, è la pura verità» sottolinea non a caso Mattia Croci-Torti a poche ore dal match contro i vodesi. «L’ho percepito in settimana, durante gli allenamenti, negli occhi e nei gesti dei miei giocatori: avvertono l’importanza del momento, è innegabile».

«Lasciamo andare i colpi»

Di qui, appunto, il peso specifico dell’imminente sfida. «Ogni calo di tensione, da qui in avanti, costituirebbe un errore imperdonabile» ammette il Crus. «Ma vi assicuro che contro il Losanna non sarà il caso. Difficilmente, però, la nostra testa verrà distratta dall’incontro del Tourbillon con il Sion, in agenda settimana prossima. A differenza delle ultime due stagioni, non possiamo permetterci di ragionare in base agli ultimi impegni di Coppa. No, essere ancora in corsa per due obiettivi è una fortuna. E in tal senso dobbiamo continuare a mantenere la pressione sullo Young Boys».

Poter disputare le prossime due in casa è una variabile non da poco, una variabile da sfruttare prima dello scontro diretto con lo Young Boys
Mattia Croci-Torti, allenatore FC Lugano

Già. A maggior ragione alla luce del calendario del «Championship Group», appena partorito dalla Swiss Football League. Lo scontro diretto contro i gialloneri, in effetti, è stato piazzato già all’altezza della seconda curva. «Ogni partita sarà importante, ma poter disputare le prossime due in casa è una variabile non da poco, una variabile da sfruttare» afferma con convinzione il tecnico del Lugano. «I risultati che coglieremo con Losanna e San Gallo determineranno verosimilmente il nostro destino. Vincere entrambi i match, d’altronde, ci consentirebbe di presentarci al Wankdorf in piena corsa per il titolo. Non solo. Dovesse accadere, sono sicuro che lo Young Boys si ritroverebbe ad affrontarci con paura. Vietato, dunque, avere il braccino del tennista. È il momento di lasciare andare i colpi».

Pafundi e Aliseda

Croci-Torti fa due passi avanti, per poi tuttavia retrocedere bruscamente. «Guardare troppo in là non ha senso. Anche perché la sfida contro il Losanna va presa con le pinze. La squadra di Magnin ha perso solo una gara delle ultime dieci. E però non ha ancora strappato la salvezza. Insomma, mi aspetto un avversario ostico, in grado di metterci in difficoltà con diversi elementi di talento, non solo Simone Pafundi, bravo in ogni caso a imporsi in Svizzera grazie al giusto atteggiamento». E a proposito. La strategia dell’allenatore bianconero, malgrado la pericolosità dei rivali, non cambierà. «Come in occasione degli ultimi successi casalinghi, contro Zurigo, Yverdon e Basilea, vogliamo subito prendere per il collo chi abbiamo di fronte, dimostrando di avere più fame».

Il Lugano ha vinto tanto senza Aliseda: tocca dunque al giocatore fare qualcosa in più dei compagni per ritagliarsi il giusto spazio
Mattia Croci-Torti, allenatore FC Lugano

Rispetto all’ultima uscita felice con il Grasshopper, Croci-Torti dovrà fare a meno degli squalificati Belhadj ed El Wafi. In retrovia, però, tornerà al suo posto Hajdari. Analizzando la portata del finale di stagione, il tecnico momò parla di «partite che misureranno appieno la personalità dei singoli». Tolto Hajrizi, out con ogni probabilità sino al termine del campionato, il gruppo è di nuovo al completo. Un elemento, forse l’unico, continua però a rimanere avvolto da una coltre di nebbia più o meno spesso. «Aliseda? La verità è che non siamo mai riusciti a inserirlo, come avremmo voluto, nel nostro motore» riconosce il Crus, menzionando i diversi intoppi incontrati dal fantasista argentino. L’allenatore del Lugano rimane ad ogni modo fiducioso. «Forse Nacho non ritroverà il ritmo dello scorso anno, ma ciò non gli preclude la possibilità di essere protagonista in un’altra maniera. Mancano ancora sette partite, magari otto, ed è fondamentale che il giocatore venga stimolato dal resto della squadra. Squadra, bisogna ammetterlo, che non sta facendo male. Il Lugano ha vinto senza Aliseda e dunque tocca a lui fare qualcosa in più dei compagni per ritagliarsi il giusto spazio. Per altro, come era stato bravo a fare la passata stagione».

Molto, insomma, dipenderà dal grado d’apprendimento dell’attaccante sudamericano. E di lezione salutare, unendo il 2023 e il 2024, parla pure il Crus. «La qualificazione del Bruges alle semifinali di Conference League è un suggerimento da cogliere. Nella fase a gironi eravamo riusciti a complicare la vita ai belgi sia all’andata, sia al ritorno. Il che significa che il nostro livello non era poi così basso». Anche se a uno sguardo distratto, probabilmente, era sembrato il caso.

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