L'intervista

«Spa? Una pista completa che piace a tutti i piloti»

Due titoli mondiali nel GT nel 2003 e 2006, terzo pilota della Minardi in F1 e ora commentatore su Sky – Matteo Bobbi racconta la sua esperienza a tutto tondo nel mondo dei motori
Maddalena Buila
27.08.2022 06:00

Due titoli mondiali nel GT nel 2003 e 2006, terzo pilota della Minardi in F1 e ora commentatore su Sky. Matteo Bobbi racconta la sua esperienza a tutto tondo nel mondo dei motori, con un focus sulla gara di domani in Belgio. A Spa-Francorchamps torna la F1 dopo la pausa estiva, su un circuito storico, ben conosciuto dal 44.enne italiano.

Signor Bobbi, rompiamo il ghiaccio con una domanda personale. Le manca gareggiare? 

«Sì e no. Ho corso per tutta la vita ed è sicuramente ciò che amo di più al mondo, ma ritengo di aver fatto la mia carriera. Andava chiusa al momento giusto. L’adrenalina e la competizione sicuramente mi mancano, ma sono aspetti che ritrovo, anche se in forma diversa, in altri ambiti. Mi mancano le sensazioni, ma concretamente non mi manca rimettermi al volante».

Una vita in pista. Qual è il ricordo più bello che serba degli anni passati a gareggiare?

«Sicuramente i due mondiali vinti nel 2003 e nel 2006 in GT1 e 2. Così come indimenticabili sono stati i primi giri a bordo di una vettura di F1. Ma anche oggi, nella mia vita da conduttore, ho tante piccole soddisfazioni. Magari non ci sono più delle giornate particolarmente memorabili, ma sono contento comunque».

Diventare un pilota. Un sogno diventato realtà oppure una serie di coincidenze?

«Decisamente la prima opzione. Mio padre lavorava nell’ambito del marketing in Formula Uno e spesso mi portava a correre coi kart. Io sono dunque cresciuto in mezzo a questo ambiente, con una passione enorme per i motori. Anche adesso, seppur in modo diverso, continuo a occuparmi di automobilismo».

Questo weekend si torna in pista dopo la pausa estiva. Quanto conta un periodo di stacco a metà del campionato?

«Il calendario della F1 è molto lungo e fitto. Sia per chi corre sia per tutti coloro che collaborano dietro le quinte. Un periodo di stop è importantissimo. Anche per le case di telecomunicazione è dura, le ore di diretta sono tante e, avendo anche altri impegni, negli scorsi mesi ho lavorato spesso 7 giorni su 7. Prima della pausa ero davvero stanco mentalmente. Ora fa piacere riprendere, anche se ci aspetta subito una tirata con tre gare in tre settimane. Terminate quelle probabilmente avrò bisogno di un’altra vacanzina (ride, ndr)».

Una pausa estiva che, in termini di notizie bomba, di pausa ha avuto poco. Tra i nuovi regolamenti sui motori in vigore dal 2026, il caso Piastri con l’Alpine e Ricciardo che lascia la McLaren senza sapere del suo futuro. Quale tra queste ha fatto più scalpore?

«Sicuramente il caso di Oscar Piastri all’Alpine. Tutto è partito con Alonso che ha chiesto un prolungamento biennale di contratto all’Alpine, che però gli ha negato. La scuderia francese ha dunque annunciato Piastri, avendo un contratto in essere, e un’opzione, con lui. Il problema? Quest’opzione era scaduta da circa una settimana. Piastri intanto si era accordato con la McLaren. Adesso interverrà anche la legge. E chi ci ha rimesso da tutto questo? Ricciardo. E il suo futuro creerà ulteriori scossoni di mercato».

Dopo la pausa, il Mondiale fa tappa «all’università della F1». Cosa si aspetta dalla gara in Belgio?

«Sicuramente spettacolo. Inoltre domani entrerà in vigore la regola di cui si parla da mesi, ovvero l’alzamento del fondo con la conseguenze diminuzione del fenomeno del porpoising. Mercedes da ora in poi potrebbe quindi entrare nella lotta tra Red Bull e Ferrari. Il campionato ormai sembra essere chiuso, ma da qui alla fine dell’anno mi aspetto comunque delle corse spettacolari».

Quante volte ha corso a Spa? E cosa può dirci di questo storico circuito?

«Il Belgio era una tappa fissa in quasi tutti i campionati in cui ho corso. È una pista dove c’è di tutto: guidare è molto emozionante, c’è poco margine di errore e le velocità sono altissime. Inoltre il meteo è sempre incerto, rendendo ancora più interessante il tutto. È un circuito bellissimo, non si trova nessun pilota che dice il contrario».

Un tracciato mitico con le curve più famose del Circus: Eau Rouge e Raidillon. Per la prima volta i piloti della F1 le testeranno in versione nuova, dopo le modifiche effettuate qualche mese fa.

«È stato modificato leggermente il raggio. Ma aspetterò di vedere le macchine girare prima di valutare, perché chi ha corso alle 24 Ore di Spa ha detto che non è cambiato molto. Sicuramente la curva 1, la Source, è stata ampliata parecchio, mentre l’Eau Rouge dovrebbe essere stata modificata per migliorare la sicurezza dei piloti, dato che è un passaggio molto difficile dove recentemente ha perso la vita anche un pilota di F2».

Max Verstappen si sta avvicinando sempre più alla seconda vittoria mondiale. Qualora capitasse, sarebbe per merito Red Bull oppure per demerito Ferrari?

«Mischierei le due cose. La Ferrari quest’anno aveva tutto, ma in ogni ambito mancava qualcosina. Il Cavallino ha ottimi piloti (che però hanno fatto qualche errore di troppo), ha ottime vetture (la cui affidabilità non è stata sempre ottima) e ha un ottimo team (che però ha gestito male dei pit stop). Se vuoi giocarti un Mondiale devi essere perfetto in ogni settore, o quanto meno lo devi essere se il tuo avversario è la Red Bull di questi tempi».

Partenza ottima per la Ferrari, risposta perfetta della Red Bull e ritorno della Mercedes. Qual è il pilota che l’ha impressionato di più questa stagione?

«Direi Verstappen. È sempre stato un pilota fantastico, ma quest’anno è riuscito a prendersi quello che la scorsa stagione contro Hamilton non aveva. Ovvero la capacità di massimizzare il risultato in base a quello che può ottenere in un determinato momento. L’olandese in passato tendeva a forzare un po’ troppo, quest’anno sta facendo un Mondiale impeccabile e se ci sta riuscendo è perché l’ha imparato l’anno scorso lottando con l’inglese fino all’ultimo GP. Oggi è un Verstappen 2.0».

Audi entra in F1 probabilmente con Sauber

La casa automobilistica tedesca farà il suo debutto in F1 come produttrice di motori nel 2026. Audi svilupperà il suo motore ibrido a Neuburg-on-Danube, in Baviera, e avvierà una collaborazione con un team di F1 «che sarà annunciato entro la fine dell’anno», ha spiegato l’amministratore delegato Markus Duesmann. Secondo la stampa, questa squadra potrebbe essere la Sauber, che attualmente corre con il nome di Alfa Romeo ed è motorizzata Ferrari.

Il ferrarista Carlos Sainz è il favorito per la pole position del GP del Belgio dopo le sessioni di prove di ieri. I primi due del mondiale, Max Verstappen (Red Bull) e Charles Leclerc (Ferrari), saranno di nuovo in lotta, ma da fondo alla griglia: penalizzati perché i loro team hanno cambiato parti meccaniche oltre la quota autorizzata.