Calcio

Steffen trascinatore, Sabbatini e Macek non tradiscono

Diamo le pagelle ai bianconeri dopo il chiaro successo contro il Basilea
©Keystone/Crinari
Massimo Solari
02.04.2024 23:47

Saipi 4

Un paio di interventi più o meno complicati. E basta.

Mai 4,5

Qualche bella sventagliata e una gara difensivamente solida.

Doumbia 4,5

Torna in retrovia, dove aveva chiuso con profitto la scorsa stagione. L’esperienza è dalla sua, anche se gioca un po’ troppo con il fuoco.

Hajdari 5

Sublima una prestazione attenta con l’incornata che sblocca il risultato. Oramai è imprescindibile.

Espinoza 4

Pronti, via e tiene pericolosamente in gioco Kade. Poi è un crescendo: spinge tanto e limita i danni dietro.

Macek 5

Lavora tantissimi palloni. Sia in fase di recupero, sia in costruzione. Lo fa con la consueta eleganza.

Sabbatini 5

Ritrova una maglia da titolare dopo cinque panchine consecutive. E quella del capitano è una prova di spessore. Unisce sacrificio e intraprendenza.

Mahou 3,5

La classica macchina sportiva che da 0 a 100 impressiona. Già: il problema è l’assenza di controllo nelle curve anche più semplici.

Steffen 5

Fatica a incunearsi nel match. Ma quando infine ci riesce sono dolori per il Basilea: 13. assist e un gol da cineteca. Peccato per la gomitata a Kade: era diffidato e salterà la sfida di sabato contro il Winterthur.

Cimignani 4

Primo tempo mediocre. Nella ripresa, invece, il suo sinistro torna a disegnare arcobaleni.

Celar 4

Manca l’appuntamento con il tredicesimo sigillo in campionato per colpa di un fuorigioco millimetrico. Poi si limita a girare attorno alla preda senza riuscire a piazzare il colpo ferale.

Marques 4

Entra con piglio. Senza però trovare la giocata importante.

Aliseda 4

Immaginiamo che nel dopo partita abbia tolto la parola a Vladi. Che lo ignora senza spiegazione a un passo dal 3-0.

Vladi, Przybylko, Nkama S.v.

Croci-Torti 5

Sesto successo consecutivo in campionato. (Sette con la Coppa). Migliora così un primato che già gli apparteneva in coabitazione con Tramezzani. E lo fa grazie a una squadra che si conferma in totale fiducia, per quanto non perfetta.

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