«Jannik Sinner va squalificato per uno o due anni»
L'Agenzia mondiale antidoping (WADA) ha deciso di ricorrere al Tribunale arbitrale dello sport di Losanna contro la sentenza dello scorso 19 agosto pronunciata dall'ITIA, l'International Tennis Integrity Agency, che proscioglieva da ogni responsabilità il tennista italiano Jannik Sinner per la doppia positività al Clostebol dello scorso marzo. Le pratiche, spiega la stessa WADA in un comunicato, sono state inoltrate giovedì. L'ITIA, ricordiamo, aveva accolto la tesi della contaminazione involontaria avanzata da Sinner: il numero uno del ranking ATP, in pratica, sarebbe entrato in contatto con lo steroide anabolizzante a causa del suo fisioterapista. Il quale si era medicato un dito con una pomata contenente Clostebol e, in seguito, aveva massaggiato il giocatore senza guanti.
La WADA, ora, ritiene che la constatazione di «assenza di colpa o negligenza» non sia corretta ai sensi delle norme vigenti. Per questo, chiede «un periodo di ineleggibilità compreso tra uno e due anni» per il recente vincitore degli US Open. Detto in altri termini: Sinner andrebbe squalificato per uno o due anni. «La WADA non chiede la squalifica di alcun risultato, salvo quella già inflitta dal tribunale di prima istanza» si legge infine nella nota. Trovato positivo una prima volta il 10 marzo, durante il torneo di Indian Wells, e successivamente il 18 dello stesso mese, lontano dalle competizioni, Sinner a causa della doppia positività aveva semplicemente perso i punti ATP e i guadagni del torneo di Miami.