Hockey

Thürkauf, 50 giorni senza gol: «Ma il Lugano è sulla strada giusta»

L'attaccante bianconero, reduce da una rigenerante settimana in Nazionale e dalla vittoria di Losanna, spera di interrompere un digiuno personale che dura dal 30 settembre
Fernando Lavezzo
19.11.2022 06:00

«Il viaggio di ritorno da Losanna è stato molto bello, sul bus eravamo tutti felici». Calvin Thürkauf si gode i due successi consecutivi del Lugano a cavallo della pausa. «Finalmente!», dice sgranando gli occhi. Parlando della sua astinenza sotto porta, però, il sorriso diventa amaro. Cinquanta giorni senza gol. Un mese senza assist. «È frustrante. Non è così che avevo immaginato il mio inizio di campionato, soprattutto dopo le due doppiette consecutive contro Ambrì e Kloten, il 27 e 30 settembre. Adesso, però, conta soltanto il bene della squadra. È a quello che penso. Siamo ancora nelle parti basse della classifica, ma le cose stanno migliorando. Le vittorie rendono la vita più facile anche ai singoli. Prima o poi tornerò a segnare, è sicuro. Non so quando, forse già domani sera. Ci spero».

Il nuovo corso

Ci spera tutta la Cornèr Arena, pronta ad accogliere il Berna. Un avversario che ha rappresentato un punto di rottura nella tribolata stagione bianconera. All’indomani del 7-3 subìto il 7 ottobre nella capitale, McSorley venne sostituito da Gianinazzi. Il cambio di allenatore non è servito a Thürkauf per ritrovare il livello della scorsa stagione. Si direbbe che il tecnico ticinese non gli abbia ancora trovato la giusta collocazione, come suggeriscono i molti compagni di linea cambiati in sei settimane. Prima Morini e Connolly, poi Josephs e Fazzini, quindi Morini e Fazzini; Bennett e Josephs; Bennett e Connolly; Bennett e Zanetti. Ora Carr e Zanetti. Ciò nonostante, il 25.enne crede ciecamente nel nuovo corso: «Gianinazzi ha portato tanta energia e una ventata d’aria fresca di cui avevamo bisogno. Sono impressionato da quello che sta facendo e da come lo fa. Con lui il sistema è cambiato molto e ha inevitabilmente richiesto una fase di adattamento. Io non ho esigenze particolari riguardo ai miei compagni di linea. Credo di poter giocare con tutti. Domani dovrei ritrovare Carr, con cui lo scorso anno ho vissuto una bellissima stagione. Daniel è rimasto fuori a lungo, ma sulla nostra intesa non ho dubbi. Zanetti, con la sua velocità, completa bene il terzetto. Cercheremo di contribuire in fase offensiva, ma prima di tutto penseremo a difenderci bene».

Quell’idea in testa

In estate Calvin ha prolungato il suo contratto con il Lugano fino al 2029. Diventando, di fatto, quello che in Nordamerica chiamano «franchise player», un giocatore di primo piano attorno al quale costruire il futuro del club. «Ho forse maggiori responsabilità, ma non sento più pressione. Resterò qui a lungo condividendo l’obiettivo del club: riportare il titolo a Lugano. In questo momento non siamo nella posizione per poterci pensare, ma lavoriamo ogni giorno con quell’idea in testa. Potrebbero volerci un anno, due anni, tre anni. Oppure, chissà, tra cinque mesi saremo qui a festeggiare. La cosa importante è aver imboccato la direzione giusta in termini di crescita e sviluppo. In questo senso, credo che la nomina di Luca sia stata il tassello che ancora mancava per iniziare la scalata. Tornare in vetta non sarà facile, ma adesso sappiamo quale strada seguire, un passo dopo l’altro».

A caccia del tris

Senza volare troppo con la fantasia, battendo il Berna il Lugano potrebbe dare forma a una vera striscia positiva. «Vincere due partite di fila ci ha fatto bene. Tornare a imporci in trasferta, al termine di una gara combattuta, ci ha dato fiducia. Ora sappiamo di poter dare continuità di risultati. Gli alti e bassi di questi due mesi, con l’alternanza di vittorie e sconfitte, ci hanno appesantito la testa. Speriamo di esserci davvero sbloccati. Il Berna arriverà con un nuovo allenatore e tutti loro vorranno fare buona impressione su di lui. Saranno motivati, noi dovremo essere pronti. Giocheremo con intensità, cercando di forzare i loro errori e di sfruttarli».

L’esempio di Ambühl

Durante la pausa, Calvin Thürkauf ha disputato la Karjala Cup con la nazionale rossocrociata: «Cambiare aria mi ha fatto bene, avevo bisogno di rinfrescare la mente in un contesto diverso. Come ho detto, gli alti e bassi di questo avvio di stagione sono stati duri da gestire a livello mentale. La sosta è arrivata al momento giusto, per me e per la squadra. È stato bello ricevere la chiamata di Fischer nonostante un periodo complicato. In Finlandia abbiamo lavorato sodo e giocato bene contro tre grandi squadre. Ho fatto spazio in valigia per portare a Lugano tutta quell’energia positiva».

Con i suoi 25 anni, Calvin rappresenta il presente ma anche il futuro di una Nazionale intenzionata ad avviare un rinnovamento in vista del 2026, l’anno delle Olimpiadi di Milano-Cortina e dei Mondiali casalinghi di Zurigo e Friburgo. Anche a Turku, però, il migliore degli elvetici è stato il 39.enne Andres Ambühl. Come la mettiamo? Thürkauf se la ride: «Lui è incredibile, sono curioso di vedere fino a quando potrà giocare su questi livelli. È il modello perfetto per ogni giovane giocatore svizzero. Ambühl respira hockey, probabilmente va a dormire con i pattini. È una persona meravigliosa e la Nazionale ha bisogno di leader come lui per questa transizione».

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