Ghiaccio bollente

Tre indizi fanno una prova: Svizzera, qualcosa deve cambiare

Ancora una volta, la squadra di Patrick Fischer si è fatta schiacciare dalla pressione - È ancora lui l'uomo giusto?
Fernando Lavezzo
25.05.2023 21:15

E adesso? Era chiaro come il cielo di Riga che questa Germania sarebbe stata difficile da affrontare, soprattutto sul piano mentale. Allo stesso tempo, però, ci eravamo illusi che la Svizzera avesse raggiunto la necessaria maturità per andare oltre le sue fragilità caratteriali. Invece no, è di nuovo uscita dai Mondiali ai quarti di finale, schiacciata dalla pressione, dall’ansia da prestazione e da un avversario più furbo e sereno. La bruciante e immeritata eliminazione del 2019 a Kosice per mano del Canada (che pareggiò a 4 decimi dalla fine e si impose all’overtime), ha innescato un meccanismo perverso che non intende fermarsi. Nelle partite da «dentro o fuori», la selezione rossocrociata non riesce più ad esprimere il gioco mostrato nella fase a gironi. Tre indizi fanno una prova: Riga 2021, Helsinki 2022, Riga 2023. Tre sconfitte senza attenuanti, tutte vissute da favorita, contro Germania, Stati Uniti e ancora Germania. Non può essere un caso.

I progressi fatti sul piano del gioco e la credibilità dei nostri giocatori sui palcoscenici internazionali, non vanno ancora a braccetto con una mentalità vincente. Non basta mostrarsi ambiziosi, sicuri di sé e parlare apertamente di medaglie. Bisogna prima di tutto scacciare i fantasmi, liberarsi dei blocchi psicologici. Occorre ritrovare una vera, sana spavalderia, che non sia solo di facciata, ma che ci permetta di vivere le partite che contano con un’attitudine positiva. E non con venti chili di piombo infilati sotto il casco, nei pattini e nei guantoni.

È inevitabile mettere in discussione un allenatore in carica dal 2016. È possibile fare passi avanti sul piano mentale con un coach che, nei quarti di finale, appare sempre tesissimo? Il solco tracciato da Fischer è profondo. A questo stile di gioco, a questo spirito di gruppo, nessuno vuole rinunciare. Ma se il risultato è sempre lo stesso, forse qualcosa deve cambiare.

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