Un fulmine a ciel sereno, «ma forse è stato un bene»
«Un fulmine a ciel sereno». Così è stato definito quanto accaduto al Palamondo di Cadempino circa due settimane fa, quando l’allenatore Alberto Salomoni ha deciso di lasciare la guida del Volley Lugano. Una notizia bomba giunta durante le vacanze del direttore sportivo del club sottocenerino, Gianbattista Toma. «Per tutti noi è stata una grossa sorpresa. Io, tra l’altro, in quei giorni ero in ferie e mi trovavo fuori dall’Europa. Non ce lo saremmo mai aspettati. Una decina di giorni prima avevo sentito Alberto al telefono, chiacchierando normalmente. Non c’era nessun dettaglio che avrebbe potuto far presagire quanto poi accaduto. È proprio vero che non si finisce mai di conoscere una persona. Noi, però, siamo una società abituata a guardare al futuro fiduciosi, pensando positivo. Avere accanto un allenatore non motivato avrebbe fatto male a tutta la squadra, dunque, in fin dei conti, meglio sia andata a finire così». Le ragioni della partenza del tecnico italiano sono tutt’oggi ancora sconosciute, e probabilmente rimarranno tali anche in futuro. «A detta di Alberto Salomoni - prosegue Toma -, la motivazione che lo ha spinto ad andarsene era di natura «personale». A pelle direi che ha capito di non voler più sposare il nostro progetto, ma è un’interpretazione mia. Noi non abbiamo potuto far altro che prenderne atto. In uno sport di squadra la figura dell’allenatore è centrale. Se il tecnico non condivide pienamente i valori del club, è meglio che si allontani per non rischiare di incrinare i rapporti e le prestazioni durante la stagione».
Niente sensi di colpa
Una partenza improvvisa, che lascia ben pochi sensi di colpa alla società del Volley Lugano che, durante le selezioni per il nuovo allenatore, aveva trovato in Alberto Salomoni una persona convinta di costruire un progetto a lungo termine con il club bianconero. «Siamo un gruppo che raramente si nasconde - prosegue il direttore sportivo - e che ammette i propri sbagli. Purtroppo, in questa occasione, potevamo fare ben poco. È stato qualcosa di completamente imprevedibile, anche considerato il fatto che abbiamo dato ad Alberto tutto quello che ci ha chiesto, nel limite del possibile. Ci troviamo in un momento storico particolare: prima la COVID-19, ora la guerra in Ucraina, e le prospettive legate alla situazione economica dei prossimi mesi non sembrano rosee. Come club vogliamo dunque dare il buon esempio, avendo un occhio di riguardo alle spese senza fare il passo più lungo della gamba. Cosa che, tra l’altro, non abbiamo mai fatto. Ciononostante, abbiamo sempre cercato di esaudire le sue richieste. E questo non ha fatto altro che aumentare la nostra sorpresa di fronte alla sua decisione. Ma, ripeto, è andata come è andata. Certo, fosse accaduto qualche mese fa sarebbe stato meglio, ma per lo meno non è capitato a campionato in corso».
Supporto da più fronti
Una sorpresa accompagnata da una grandissima quantità di messaggi, e non solo dai sostenitori della squadra bianconera. «Personalmente ne ho ricevuti più di 400: davvero tanti coloro che ci spronavano ad andare avanti - racconta Toma -, alcuni anche con considerazioni non riportabili parola per parola (ride, ndr). Anche molti allenatori ci hanno contattato per spedirci delle candidature spontanee, e sto parlando di tecnici importanti a livello europeo. Questo ci ha fatto molto piacere, perché ci dimostra che il lavoro svolto negli scorsi anni inizia a dare i suoi frutti».
La reazione dello spogliatoio
Anche nello spogliatoio la reazione di stupore non è mancata, ma il colpo parrebbe essere stato assorbito piuttosto bene, non lasciando strascichi. Ora le ragazze bianconere solo pronte per dare il 100% nelle ultime fasi di preparazione, prima dell’avvio del campionato previsto per fine ottobre. «Nonostante l’addio del tecnico italiano, quest’anno abbiamo fatto un buon lavoro di scouting per cercare di portare a Lugano delle donne di qualità - rivela il ds bianconero -. Siamo convinti di aver allestito una squadra che ci permetterà di raggiungere i nostri obiettivi, ovvero una facile salvezza. Dovesse arrivare qualcosina in più, beh, ben venga. Siamo contenti di aver confermato diverse atlete dell’anno scorso, così da poter iniziare la stagione con una squadra già coesa. Certo, c’è un nuovo allenatore e una nuova filosofia, ma siamo fiduciosi».
Il tecnico greco
L’annuncio del nuovo tecnico è storia di una settimana fa. A Lugano è arrivato il 40.enne greco Apostolos Oikonomou, che ha firmato con la società bianconera fino a fine stagione. «Apostolos è reduce dal conseguimento del titolo nazionale greco con la formazione del Panathinaikos - sottolinea Toma -. In passato ha allenato anche in Finlandia, un aspetto importante: se fosse alla sua prima esperienza internazionale, potrebbe essere un rischio. Aver invece già avuto modo di confrontarsi con un ambiente estremamente diverso rispetto a quello di casa, ci fa pensare che sia una persona capace di ambientarsi in fretta. Per quanto abbiamo visto finora, possiamo dirci soddisfatti: il 40.enne greco si è interessato della nostra realtà giovanile, vuole imparare immediatamente l’italiano e - dulcis in fundo - subito dopo aver firmato il contratto è partito per un viaggio lunghissimo in auto per raggiungerci, dato che non aveva la coincidenza con il traghetto. Sono tutti aspetti che ci fanno ben sperare».