Il commento

L'unboxing del MoonSwatch: una lancetta in oro basta per giustificare l'hype?

Abbiamo analizzato il nuovo Mission to Moonshine Gold - L'avventura, al netto del freddo zurighese, è stata divertente e, forse, l'esperienza stessa è stata più preziosa del bottino - VIDEO
Mattia Sacchi
08.03.2023 19:15

È stata una vera e propria maratona. Con oltre tredici ore passate in coda, al freddo zurighese. Finalmente, però, siamo riusciti a prendere il MoonSwatch Mission to Moonshine Gold. L'orologio, come noto, era disponibile in sole quattro città: Tokyo, Londra, Milano e Zurigo. 

La stessa Swatch, ad ogni modo, ha confermato che non si tratta di un'edizione limitata. L'oggetto del desiderio verrà rimesso in vendita ogniqualvolta ci sarà la Luna piena. Un casino, diciamolo. Anche perché, nonostante le garanzie della casa orologiera svizzera, le modalità di acquisto non sono esattamente chiare. 

Proprio per questo, per non correre rischi insomma, ci siamo messi in coda martedì 7 marzo, il giorno X, per riuscire ad accaparrarci un esemplare. Ma ne è valsa la pena? Beh, noi abbiamo voluto fare come quelli seri. Con tanto di unboxing, come si suol dire. Soprattutto, abbiamo confrontato questo Mission to Moonshine Gold con il suo gemello "povero", Mission to the Moon.

Ecco, il confronto. Dalla cassa, in bioceramica, al cinturino con logo Speedmaster, è tutto identico. Tutto, tranne appunto la lancetta dei secondi in oro. Una lancetta particolare, perché – come indica il certificato – è stata prodotta durante l'ultima Luna piena di febbraio. Per il resto, ripetiamo, parliamo di un orologio identico al suo predecessore. Batteria, movimento, cinturino, cassa. Non c'è alcuna differenza. 

Eppure, come abbiamo constatato già poche ore dopo l'uscita, a livello di rivendita i prezzi oscillavano già fra i 900 e i 1.300 franchi (il prezzo ufficiale, invece, è di 275 franchi). Il re-selling, discutibile o meno, esiste. E c'è chi sta cercando di approfittarsene oltremisura, proponendo 5 mila franchi. A nostro giudizio, un passo azzardato.

Riproponiamo la domanda iniziale: ne è valsa la pena? Dipende, come per ogni cosa. Se siete dei collezionisti, beh, questo orologio fa parte di un'operazione, clamorosa, messa in piedi da Swatch. E, dunque, mettersi in coda per ore e ore rientra in una sorta di feticismo. Se, invece, siete dei fan occasionali e vi piace solo l'idea di un orologio che possa, magari, raccontare una piccola storia, allora tutto questo hype era ed è esagerato.

L'avventura, per noi, è stata divertente. E quasi più preziosa del bottino stesso. È stato interessante assistere a un vero e proprio fenomeno sociale, oltreché di marketing. Abbiamo parlato con chi ha condiviso la coda con noi. Persone provenienti da ogni angolo d'Europa. Spinte, al di là del collezionismo, dalla voglia di fare un regalo speciale. Al marito, alla figlia e via discorrendo. Ma c'era anche chi, va da sé, aveva desiderio semplicemente di comprare un esemplare per poi rivenderlo appena possibile.

Lo rifaremmo? Ci dovremmo pensare. E pensateci anche voi, se caso, quando ci sarà la prossima Luna piena. 

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