Sempre più incidenti con le bici elettriche, ma il casco?

Il tema delle biciclette elettriche e della sicurezza stradale è tornato di stretta attualità negli scorsi giorni, quando il Consiglio federale ha posto in consultazione la revisione parziale della Legge federale sulla circolazione stradale che, oltre a voler smussare il programma «Via sicura» entrato in vigore nel 2013, prevede anche alcune novità per le due ruote a pedalata assistita. In particolare, nella revisione è previsto l’obbligo del casco (e dei fari accesi di giorno) anche per le biciclette elettriche «lente», ovvero quelle con una velocità massima di 25 chilometri orari. Un obbligo, quello del casco, subito criticato dall’associazione Pro Velo secondo la quale questa proposta sarebbe controproducente e potrebbe «soffocare il successo della bicicletta elettrica in Svizzera». Un’opinione non condivisa invece dall’istituto nazionale di assicurazione contro gli infortuni (Suva), secondo il quale le cifre registrate negli ultimi anni riguardo agli incidenti con questa tipologia di trasporto mostrano «chiaramente la necessità di introdurre l’obbligo del casco».
La Suva, in un nota, evidenzia innanzitutto che «sulle e-bike lente il tasso d’uso del casco è persino superiore a quello delle comuni biciclette» e «nel 2019, circa sei ciclisti su dieci indossavano il casco su questo tipo» trasporto. Anche sulle biciclette elettriche più potenti (con una velocità massima superiore a 25 km/h) il tasso di utilizzo è già molto alto, con nove utilizzatori su dieci a portarlo». Nonostante ciò, sottolinea l’ente assicurativo, i «dati aggiornati dell’Ufficio prevenzione infortuni (UPI) mostrano che negli ultimi anni sono aumentati sensibilmente soprattutto gli infortuni gravi» e «se nel 2010 si infortunavano gravemente soltanto 14 persone in sella a una e-bike, nel 2019 il numero è salito a 355». In sostanza, evidenzia la Suva, «rispetto a dieci anni fa gli infortuni gravi con le bici elettriche si verificano con una frequenza 25 volte superiore». E proprio per questo motivo la l’istituto spiega di aver accolto «positivamente» gli obblighi che il l’Esecutivo federale ha introdotto nel suo progetto messo in consultazione. Infine, l’ente sottolinea anche che, «in base a diversi sondaggi, l’obbligo di indossare il casco sulle e-bike a velocità ridotta è visto di buon grado» dagli svizzeri: «Secondo il sondaggio dell’UPI condotto nel 2018, il 78 per cento della popolazione è ‘‘piuttosto favorevole’’ a un simile obbligo».
Nel 2020 si attende un'importante crescita
Secondo gli ultimi dati forniti a fine luglio dall’associazione Velo Suisse, anche per il 2020 ci si attende un importante aumento delle vendite di biciclette elettriche che potrebbe raggiungere il 25% sull’arco dell’intero anno. Già nel corso del 2019 l’incremento registrato era del 19%, con una vendita complessiva di oltre 130.000 nuove e-bike.