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Elon Musk, ma che stai combinando?

Il patron di Twitter prima sospende diversi giornalisti di alto profilo, poi via sondaggio (un'altra volta) chiede agli utenti se riammettere gli account subito o fra 7 giorni
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Red. Online
16.12.2022 08:52

Elon Musk e i sondaggi. Di nuovo. Dopo aver cambiato, radicalmente, la politica aziendale – sempre che ve ne sia una – sugli account che tracciano i voli privati, fra cui il famoso @ElonJet, il patron di Twitter sembrerebbe prossimo a un'altra giravolta. Ci siamo abituati, oramai. Musk, dicevamo, sul proprio profilo ha lanciato un nuovo sondaggio. Chiedendo se la sospensione degli account che hanno fornito, in tempo reale, l'esatta posizione di Musk vadano reintegrati «subito» o fra «7 giorni». 

Una mossa in controtendenza rispetto alla narrazione degli scorsi giorni. E in controtendenza, soprattutto, rispetto alla sospensione di svariati account di giornalisti famosi che coprono tanto Twitter quanto lo stesso Musk. I giornalisti coinvolti sono Ryan Mac del New York Times, Donie O'Sullivan della CNN, Drew Harwell del Washington Post, Matt Binder di Mashable e, infine, Micah Lee di Intercept. Sospesi pure i reporter indipendenti Aaron Rupar, Keith Olbermann e Tony Webster.

La medesima misura, in una sorta di repulisti generale, è stata adottata per l'account di Mastodon, piattaforma nota come alternativa a Twitter.

Non è ancora chiaro, mentre scriviamo queste righe, il motivo della decisione. Alcuni dei profili sospesi, tuttavia, avevano twittato sulla sospensione dell'account di Jack Sweeney, lo studente che tracciava gli spostamenti via jet di Musk, @ElonJet, ribadendo che Sweeney nel frattempo si era trasferito proprio su Mastodon. 

Ed è proprio questo, dunque, il senso del sondaggio: è giusto riabilitare Sweeney e, di riflesso, chi ne ha parlato ad alto livello come i giornalisti citati? «Vox populi, vox Dei», scrive sempre Musk su Twitter. Spetterà agli utenti del social decidere, come sulla stravagante proposta di pace formulata per l'Ucraina o sulla riammissione di Donald Trump.

Lo scorso aprile, l'uomo più ricco del mondo aveva detto di sperare che «persino i miei critici peggiori restino su Twitter perché questo è ciò che significa la libertà di parola». Fra una mossa, una contromossa e un sondaggio, però, Musk sembra piuttosto confuso al riguardo.

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