Acqua potabile a Moleno e Preonzo: «Risolveremo definitivamente il problema»

L’acqua potabile di Moleno e Preonzo è stata per diverso tempo un’osservata speciale. Basti pensare che in ben tre occasioni in meno di due mesi è stata dichiarata la sua non potabilità: il 28 agosto, il 22 settembre e il 21 ottobre. La causa? Forti precipitazioni che hanno portato a un intorbidimento delle riserve idriche. A fronte del problema e della preoccupazione crescente da parte degli abitanti, il Municipio di Bellinzona ha deciso di intervenire con un progetto da 6,5 milioni per il miglioramento dell’approvvigionamento idrico. Un intervento importante, studiato per evitare il ripetersi di simili circostanze, e presentato nella serata pubblica di martedì 5 dicembre a Preonzo.
«C’è soddisfazione»
Serata che è andata molto bene, come spiega Mauro Minotti, municipale e capodicastero Sicurezza e servizi industriali che ha illustrato alla popolazione il nuovo progetto. «Era presente tanta gente, comprensibilmente, visto che questo è un tema sensibile e delicato. Abbiamo spiegato alle persone i motivi della non potabilità dell’acqua, anche a livello tecnico, e abbiamo risposto alle loro domande. Presentando poi la soluzione che è contenuta nel messaggio municipale licenziato il 6 dicembre». Una soluzione accolta positivamente dalla popolazione, rileva Minotti: «Abbiamo visto molta soddisfazione nelle persone presenti. Anche perché la soluzione proposta è pensata per essere duratura e risolvere definitivamente il problema. Non vogliamo più che capitino eventi simili».
Tempi e soluzioni
L’intervento previsto, con un costo preventivato sui 6,5 milioni di franchi, ed elaborato dall’Azienza Multiservizi Bellinzona (AMB), prevede la costruzione di un pozzo a Gnosca che, «con il suo tracciato si collegherà anche a Claro e poi continuerà fino a Preonzo. Si verrà così a creare un’interconnessione delle reti, sfruttando al meglio le risorse idriche già esistenti. In questo modo si risolverà in maniera duratura la problematica a Preonzo e Moleno». Naturalmente, per un intervento di tale portata sono anche da considerare i tempi: non sono lavori che si fanno dall’oggi al domani. «Le tempistiche sono più lunghe, c’è un iter burocratico da seguire con domande di costruzione, permessi, concorsi, lavori e via dicendo. Questo iter durerà circa due anni e mezzo o tre, ma abbiamo già iniziato con le domande e i permessi», precisa il capodicastero.
Un filtro in più
Come fare allora per scongiurare anche nell’immediato che si ripetano situazioni come quelle degli scorsi mesi? «Un’idea più rapida c’è e stiamo già lavorando per realizzarla». Questa soluzione, in attesa di veder realizzato il grande progetto, è la posa di un nuovo sistema di filtraggio: «Nei prossimi giorni verrà posato nell’acquedotto un filtro supplementare, utile se l’acqua dovesse tornare a intorbidirsi. Il filtro nuovo permetterà di trattare l’acqua con un grado di torbidità maggiore rispetto a quelli già esistenti. In questo modo avremo una maggiore schermatura protettiva, andando a ridurre i rischi di non potabilità. Si tratta di una misura da attuare nell’immediato che ha tranquillizzato gli abitanti».
Il prezzo al metro cubo
Un argomento che invece ha creato qualche preoccupazione nella popolazione è stato quello relativo ai costi. Il progetto, infatti, necessita di un importante investimento finanziario e il timore era che potessero aumentare, di riflesso, anche i costi dell’acqua. Timori ai quali Minotti ha dato subito una risposta: «La domanda è lecita ma posso dire che non ci saranno aumenti nel costo dell’acqua al metro cubo. L’opera, infatti, è sussidiata anche dal Cantone e noi disponiamo di riserve fatte apposta per sostenere progetti di questo tipo. La nostra intenzione è quella di non avere nessun aumento per il costo dell’acqua».
Elettricità e paesaggio
Ma non parliamo solo di acqua. Il nuovo progetto permetterà infatti anche di migliorare molto il collegamento alla rete elettrica a Preonzo e a Claro, come spiega il capodicastero: «Sfrutteremo il tracciato dei tubi dell’acquedotto per inserire anche cavi e fibre ottiche». Ma nemmeno il paesaggio verrà trascurato, assicura Minotti. In tutto questo progetto si terrà conto anche dell’estetica e del rispetto del paesaggio naturale, nonostante si vada a realizzare un’opera imponente. «A Gnosca abbiamo studiato il piano appositamente per realizzare il nuovo pozzo interrato e non deturpare il territorio. È una soluzione poco invasiva e abbiamo cercato di mascherarla il più possibile».
L’interpellanza
Il tema relativo alla potabilità era già stato sollevato nell’interpellanza della consigliera comunale Manuela Genetelli (Lega-UDC), che abita proprio a Preonzo, con un titolo molto chiaro: «Acqua potabile, cittadini di serie A e cittadini di serie B?». Il riferimento è ai quartieri periferici della città. Secondo Genetelli, si vive «in una perenne situazione di ansia per la preoccupazione della qualità dell’acqua che esce dai rubinetti». La Città ha precisato che «non esistono quartieri di seria A e B» e che «non è assolutamente vero che i quartieri periferici soffrono di minore considerazione. Anzi, semmai è vero il contrario». A questo proposito il Municipio cita gli investimenti che AMB ha fatto negli ultimi anni andati a beneficio proprio di questi quartieri.