Cambiare vita con OnlyFans
Ormai non passa un giorno senza che un ex disoccupato racconti entusiasta al resto dell’Occidente la sua nuova vita, trasformata in meglio da OnlyFans. Del resto il genere ‘Facevo l’operaio, adesso guadagno dieci volte di più postando un video al giorno’ piace a tutti noi, che così possiamo almeno sognare di spezzare la catena. Ma cosa c’è di vero in OnlyFans e nei miracolati di OnlyFans?
Creator
Di vero c’è molto, perché questa piattaforma con base a Londra è stata creata nel novembre 2016 e nel biennio Covid è passata da 10 a 150 milioni di utenti in tutto il mondo: adesso è in zona 220, con previsioni ancora più luminose. Di questi 220 circa un milione e mezzo, due secondo altre stime, possono essere definiti creator, cioè persone o personaggi che caricano i loro video o fanno le loro dirette su OnlyFans a beneficio di un pubblico che segue soltanto solo, perché già li conosceva sui vari social network o per altri motivi, anche la semplice frequentazione personale visto che si può guadagnare anche con numeri bassi. Non significa che tutti i contenuti di OnlyFans siano a pagamento, ma certo per vederli-ascoltarli occorre come minimo un’iscrizione alla app. Certo l’obbiettivo è dichiaratamente quello di mettere in vendita il proprio talento, di qualsiasi talento si tratti, quindi i soldi possono uscire da abbonamenti, da messaggi personalizzati o anche da semplici donazioni (definite tips, cioè mance). La proporzione è di un 65% di abbonamento contro il 35 derivante da altre entrate.
Soldi
Certo il porno più o meno soft fa sempre notizia, anche al giorno d’oggi, ma la notizia dovrebbe essere che OnlyFans e le tante altre piattaforme del genere hanno tutte l’obbiettivo di far pagare i contenuti, diversamente da quanto di solito accade sul web. In OnlyFans l’80% degli incassi finisce al creator ed il 20 alla piattaforma: chiunque sappia come funziona la distribuzione, anche quella virtuale, sa che l’80 è un’ottima percentuale e quindi sempre più personaggi hanno la tentazione di mettersi in gioco su OnlyFans, chiedendo soldi direttamente ai propri fan, invece che andare su YouTube o su un sito web ed accontentarsi delle briciole della pubblicità, su cui peraltro non c’è alcun controllo. Non è un modello di business originalissimo, perché sono già in tanti ad applicarelo, ma questo non toglie che OnlyFans sia la piattaforma che paga di più i suoi creatori, davanti a Patreon, Twitch e altri, fino ad arrivare a Substack. Quanto si guadagna con OnlyFans? Risposta impossibile, visto che dipende da quanti soldi i fan sono disposti a spendere, ma certo chiunque abbia mille follower fedeli può pensare di mettere in vendita abbonamentini da 5 euro al mese e costruirsi da solo il proprio stipendio.
Adulti
Ma se è tutto così bello, perché la fama di OnlyFans è legata al porno? Merito di Leo Radvinsky, che dal 2018 è il padrone dell’azienda dopo averla rilevata dal fondatore, Timothy Stokely. La ricchezza del misterioso ucraino arriva dal porno propriamente detto, sia quello dei professionisti sia quello amatoriale, con i ‘contenuti’ ospitati da server collocati nei paesi più improbabili. Inoltre, come tutti sanno, OnlyFans ha video degli argomenti più vari, dal fitness alla cucina, dalla musica alle barzellette, ma la quasi totalità di chi lo frequenta è interessata alle foto spinte ed ai video hot di personaggi famosi caduti in disgrazia, di personaggi semifamosi (il profilo dell’ex concorrente del Grande Fratello) e anche di sconosciuti, quelli appunto che riempiono le cronache con le loro storie di successo. Nell’agosto del 2021 OnlyFans aveva annunciato che avrebbe vietato i contenuti sessualmente espliciti, ma ovviamente era una dichiarazione di facciata. Un po’ perché un’azienda non può suicidarsi e un po’ perché è materialmente impossibile controllare tutti, tracciando un confine. Da ricordare che per essere utenti della piattaforma bisogna dimostrare di essere maggiorenni, non un grande ostacolo per l’adolescente del 2022.
No VIP
OnlyFans non è certo una piattaforma per VIP, almeno dal lato creator. Certo gli attori conosciuti da un pubblico giovane non mancano, da Bella Thorne a Tyler Posey, e di certo non propongono cose porno, ma quelli ‘veri’ hanno paura di legare la propria immagine ad OnlyFans: essere su questa piattaforma è per un attore come la certificazione di essere alla canna del gas. Meno schizzinosi dovrebbero essere i personaggi televisivi, ma anche lì non si va oltre oltre qualche ex ragazza di Non è la Rai come Antobnella Mosetti o vallette di secondo piano. Ovviamente con un loro account su OnlyFans le dive del porno, da Valentina Nappi a Malena a Mia Khalifa, ma nemmeno loro sono l’architrave di una piattaforma che soddisfa differenti bisogni, al di là dei quelli degli utenti (non entriamo nel dettaglio), perché per i creator la necessità di guadagno si lega all’esibizionismo e comunque alla voglia di gettarsi alle spalle una vita grigia e faticosa. OnlyFans è quindi più utile alla barista veneta Samuela Gardin, per citare l’ultimo caso di successo, che a chi è famoso in altri contesti. Nessuno, a parte i loro fan, conosce superstelle di OnlyFans come Danielle Bregoli, conosciuta anche come Bhad Bhabie, 19 anni e 49 milioni di dollari di incassi grazie alle sue foto ed ai suoi videomessaggi, Gem101, Mila Mondel, eccetera.
Futuro
OnlyFans è destinata a durare lungo? Di sicuro ha un presente, visto che secondo quanto da lui stesso comunicato la società ha dato a Radvinsky utili per 284 milioni di dollari nel 2021 e finora di 233 milioni nel 2022, con un fatturato annuale che sfiora il miliardo. I 220 milioni di utenti hanno finora speso in aggregato 4,8 miliardi di dollari per i contenuti più o meno hard proposti dai creator. Il modello è molto semplice da copiare, dal punto di vista tecnico, ed una qualunque delle Big Tech potrebbe farlo dalla sera alla mattina portandosi dietro la massa dei propri iscritti. Però OnlyFans si è ormai ritagliata una nicchia con un’immagine peccaminosa ed è impossibile che chi è attento al politicamente corretto, alle Borse e alla reputazione possa sfidarla sul suo stesso terreno. Il suo concorrente arriverà dal basso, non dall’alto. In ogni caso l’asse del potere si sta spostando dalle piattaforme, ormai tantissime, ai contenuti. Dalla grande rockstar al giornalista disoccupato, la nuova frontiera è questa.