Il commento

Città Ticino: bisogna semplificare e digitalizzare

L’apertura della galleria del Monte Ceneri ha dimezzato i tempi di percorrenza tra Lugano, Bellinzona e Locarno, mettendo i principali Comuni del Cantone alla prova di una riflessione sistemica del territorio
Michele Foletti
Michele Foletti
02.03.2023 06:00

I motori delle macchine elettorali dei partiti politici hanno iniziato a scaldarsi per le elezioni cantonali che il prossimo 2 aprile porteranno i Ticinesi a decidere chi siederà in Gran Consiglio e in Consiglio di Stato per la prossima legislatura. Invitare i sindaci dei principali centri urbani del Cantone a riflettere sulle attese e sulle aspettative che ripongono nella prossima legislatura è senza dubbio un esercizio interessante per far emergere, dal sottofondo di slogan e promesse, temi di rilievo per lo sviluppo del territorio di quella che vuole essere la Città Ticino.

L’apertura della galleria del Monte Ceneri ha dimezzato i tempi di percorrenza tra Lugano, Bellinzona e Locarno, mettendo i principali Comuni del Cantone alla prova di una riflessione sistemica del territorio. Abbiamo già potuto osservare lo spostamento di alcuni equilibri che ridisegnano le relazioni tra i più importanti poli del Cantone. In questo scenario la centralità economica, sociale, culturale e aggregativa di Lugano sembra rafforzarsi; mettendo in evidenza ancora di più quanto la Città faccia fronte a oneri importanti per offrire servizi e opportunità dei quali tutto il resto del Cantone beneficia, oggi ancora più facilmente.

Va parallelamente considerato il fatto che nella logica della perequazione finanziaria ticinese, Lugano è il primo tra i Comuni paganti e alimenta il flusso dei contributi di livellamento della potenzialità fiscale con 28 milioni di franchi annui (importo 2021). Senza considerare la perequazione indiretta, per la quale la nostra Città, sempre nel 2021, ha versato quasi 45 milioni. Lugano, quindi, è ancora la locomotiva del treno Ticino. In un mondo in veloce evoluzione, il mio auspicio è che il Gran Consiglio e il Consiglio di Stato comprendano che una macchina comunale complessa come la nostra non può più essere frenata da un eccesso di burocrazia, da leggi e procedure cantonali che rallentano, invece di promuovere, il raggiungimento di obiettivi importanti in tempi brevi o, almeno, nei tempi giusti. Per vincere le importanti sfide che attendono Lugano (e gli altri Comuni) nel prossimo futuro occorre che il Gran Consiglio approvi celermente le proposte di modifiche legislative volte a snellire le procedure amministrative comunali. Ricordo, ad esempio, che la legge sull’edilizia e quella sulla gestione delle acque attendono di essere approvate da oltre due anni. Proprio in termini di aumento dell’efficienza dei processi amministrativi, poi, la legge sulle commesse pubbliche ha introdotto procedure sempre più macchinose per i Comuni, incrementando l’onere. Una legge che con il tempo è stata stavolta arrivando a mortificare la concorrenza soprattutto per i settori dei servizi e delle forniture.

In questo senso a Lugano, nell’ambito delle nostre competenze comunali, stiamo cercando di semplificare i processi amministrativi e migliorare i servizi e la vita dei cittadini grazie alla digitalizzazione. Se, infatti, è vero che il disegno della Città Ticino si sta realizzando grazie a un’innovazione risalente alla rivoluzione industriale (la ferrovia che passa sotto al Monte Ceneri e che tra qualche anno collegherà in modo performante, con la rete tram-treno, anche il Luganese), è evidente che le città ora devono pensare a come affrontare la rivoluzione digitale. O meglio, allo sviluppo dello spazio reale parallelamente a quello digitale.

Riguardo allo spazio urbano Lugano si sta concentrando su progetti ambiziosi che hanno una collocazione anche nella visione di sviluppo del Cantone, sia a livello pianificatorio sia di grandi progetti: il Nuovo Quartiere di Cornaredo con il Polo sportivo e degli eventi, il Polo turistico e congressuale al Campo Marzio Nord, il nuovo comparto della Stazione, il nuovo Piano direttore comunale, Masterplan del Centro e del Lungolago, quello del Pian Scairolo. Progetti ambiziosi il cui complemento è rappresentato da numerosi interventi puntuali ma altrettanto importanti nei diversi quartieri di Lugano, e penso in particolare all’edilizia scolastica e alla riqualifica dello spazio pubblico.

Sul piano digitale, invece, la nostra Città, oltre che in termini di efficienza amministrativa, ripensa con coraggio e lungimiranza il suo raggio di azione, per mettere ancora più al centro del suo operato i cittadini, con progetti specifici in diversi ambiti, economico, finanziario, culturale, sicurezza, comunicazione, ecc..

Senza campanilismi, con meno burocrazia e con entusiasmo, Lugano e gli altri grandi centri urbani del Cantone possono oggi salire a bordo del treno della digitalizzazione nell’ottica di costruire insieme il futuro di una Città Ticino nella quale non saranno soltanto le distanze geografiche tra i diversi centri urbani a ridursi, ma si ridurranno anche quelle amministrative tra Comuni e cittadinanza e, forse, anche quelle politiche tra le Città e il Cantone. Una Città Ticino nella quale le nuove generazioni potranno incontrarsi facilmente per costruire il loro domani in un territorio unito che non ha perso il treno per il futuro.

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