Meteo

Con il caldo si rischia: «E allora perché in foto c'è uno che prende il sole?»

C'è chi critica i metodi di comunicazione di allerte e raccomandazioni di comportamento – Intanto l'allerta canicola decade questa sera
© Shutterstock
Jenny Covelli
21.06.2022 12:45

Fa caldo. Lo abbiamo detto in tutte le salse. Ma, soprattutto, ce ne siamo accorti, anche di notte. La prima canicola del 2022 ha colpito il Ticino. L'allerta di grado 3 («pericolo marcato») diramata da MeteoSvizzera - in vigore dalle 12.00 di giovedì 16 giugno alle 20.00 di stasera - non ha interessato solo il Sud delle Alpi, ma anche Vallese, Svizzera romanda e Svizzera nordoccidentale. Una cartina tutta arancione, in pratica. Domenica i 36,9 gradi di Beznau (AG) hanno eguagliato il record per il mese di giugno, stabilito a Basilea nel 1947. Ma il peggio è passato. Il bollettino di MeteoSvizzera prevede a partire da metà giornata - oggi che dalle 11.14 è ufficialmente estate - sviluppo esteso di cumuli e soprattutto lungo le Alpi alcuni temporali, possibili verso sera anche sul Ticino centrale e meridionale. Domani nuvolosità variabile e solo in parte soleggiato, specialmente tra il Sottoceneri e l'Engadina. Al mattino possibili rovesci isolati, nella seconda metà della giornata qualche temporale. A basse quote temperatura massima di 27 gradi.

© MeteoSvizzera
© MeteoSvizzera

Ma questo non vuole essere un articolo sulle previsioni meteo. L'idea nasce infatti da un CheckNews di Libération, la sezione del giornale con le risposte alle domande dei lettori. «Perché Libé, come altri giornali, utilizza foto di persone intente a prendere il sole negli articoli sulla canicola?». La critica è lecita. In particolare in merito al dibattito sul trattamento iconografico delle questioni climatiche. La canicola, sempre più precoce e intensa, è una conseguenza dei cambiamenti climatici. Si parla di periodi di siccità prolungati, temperature altissime, fiumi e torrenti prosciugati. Con tutte le conseguenze che ne derivano. Ma il discorso dei lettori si amplia: «Parlare di caldo record utilizzando come immagine la tintarella minimizza i rischi per la salute che si corrono in quei giorni».

«Tutti devono proteggersi dal caldo»

Parliamone, allora. Mercoledì 15 giugno il Gruppo operativo salute e ambiente (GOSA) del Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) ha diffuso le raccomandazioni per la popolazione. «Anche le persone che godono di buona salute possono soffrire forti disagi ed essere a rischio di sviluppare patologie particolarmente gravi, quali il colpo di sole e il colpo di calore. È quindi fortemente raccomandato ridurre le attività all’aperto e moderare l’esposizione al sole». Quindi: bere molta acqua e consumare pasti leggeri, con molta frutta e verdura; evitare sforzi intensi nelle ore di maggiore insolazione (tra le 12 e le 16); impedire al caldo di entrare nelle case, oscurando le finestre durante il giorno e arieggiando durante la notte; stare in casa o in zone fresche e, se possibile, in ambienti climatizzati nelle ore di maggiore insolazione; proteggere adeguatamente la pelle contro gli effetti nocivi del sole con un abbigliamento adeguato e l’applicazione di crema solare. Poi, quelli più specifici (per «le persone particolarmente sensibili alla canicola» come gli anziani, i bambini e le persone affette da malattie croniche): fare più spesso la doccia o il bagno e aumentare l’apporto di liquidi; avvisare i vicini o i servizi sociali se si deve passare un periodo da soli. E per i lattanti in carrozzina: è molto importante non chiudere con un telo la cappottina al fine di permettere all’aria di circolare. Anche l’Ufficio dell’ispettorato del lavoro ha intrapreso un’azione di informazione per richiamare al rispetto delle misure principali di prevenzione per la protezione dei lavoratori, soprattutto quelli impegnati a svolgere attività all’aperto. 

È importante il contenuto

Parlare del trattamento iconografico è dunque davvero importante? Lo abbiamo chiesto alle istituzioni che si occupano della prevenzione e concordano sull'utilità della riflessione. «Ma ognuno ha il suo metodo di comunicazione e le considerazioni devono essere costruite attorno a quello». Nel fare prevenzione, le autorità si concentrano su una comunicazione positiva, evitando il paternalismo senza trascurare di «dire le cose come stanno». In fondo, la cosa importante resta il messaggio che si vuole trasmettere.

Nelle ultime raccomandazioni diffuse dal GOSA ce n'è una che ha colpito particolarmente la popolazione: è sconsigliato coprire i bambini nella carrozzina con un telo per proteggerli dal sole. «La cappottina della carrozzina deve fare ombra, ma sempre permettere all'aria di circolare». Un consiglio che potrebbe apparire come scontato ai più, ma che è evidentemente non lo è per tutti».

Il Gruppo operativo salute e ambiente del DSS ha istituito un monitoraggio sanitario delle persone che si annunciano al pronto soccorso dell'EOC a causa del caldo. Il monitoraggio è appena iniziato e non sono quindi ancora disponibili dei dati su malori e malesseri legati alla canicola degli ultimi giorni. Ad ogni modo, il messaggio che le istituzioni vogliono mandare è uno: a tutti può capitare di accusare un malore, perché l’esposizione al caldo causa uno stress fisiologico. «È bene leggere e ascoltare bene le allerte e le raccomandazioni di comportamento che le accompagnano, non solo fermarsi all'immagine».

Correlati
A che punto siamo con la canicola?
A Biasca sono stati toccati i 36,6 gradi – MeteoSvizzera: «L’allerta è valida fino a martedì, mercoledì è atteso l’arrivo di temporali, ma c'è incertezza»