Congratulazioni e collaborazione: il messaggio di Putin a Lula
Luiz Inacio Lula da Silva ha vinto le elezioni in Brasile dopo un serratissimo testa a testa con il suo rivale, il conservatore Jair Messias Bolsanaro. Uscito con uno stretto vantaggio di voti dal ballottaggio che lo opponeva al presidente in carica, Lula sarà quindi il prossimo a guidare il Paese, in quello che sarà il suo terzo mandato. E a fargli i complimenti è arrivato ieri anche il leader del Cremlino, Vladimir Putin.
Complimenti e cooperazione
Il presidente russo si è subito congratulato con Lula per la vittoria e ha detto di auspicare una «cooperazione» tra i due Paesi, come riportato da The Moscow Times. «I risultati del voto hanno confermato la tua alta autorità politica», sono le parole di Putin diffuse attraverso un telegramma pubblicato dal Cremlino dopo la divulgazione dei risultati del voto.
Il presidente russo si è poi, come detto, augurato una fruttuosa cooperazione tra i loro rispettivi Paesi: «Mi aspetto che attraverso i nostri sforzi congiunti garantiremo l'ulteriore sviluppo della costruttiva cooperazione russo-brasiliana su tutti i fronti».
Il ministero degli Esteri russo ha anche dichiarato, come riportato dalle agenzie di stampa che citano la Tass, che Mosca ritiene il Brasile «un forte candidato» per un posto di membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Anche in questo caso il Cremlino ha ribadito di aspettarsi una buona cooperazione da parte del Brasile, in particolare nel «suo percorso di sviluppo della cooperazione globale con la Russia».
Parte dei BRICS
Non dimentichiamo che sia Brasile che Russia sono due nazioni che compongono i cosiddetti BRICS (acronimo di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). Ovvero i Paesi che hanno in comune una situazione economica in via di importante sviluppo e che dispongono di consistenti risorse naturali strategiche. I BRICS hanno anche la caratteristica di una recente e forte crescita del PIL e della loro quota nel panorama del commercio mondiale.
Putin, inoltre, – specifica The Moscow Times – dallo scoppio della guerra e sotto al peso delle numerose sanzioni internazionali, ha cercato di stringere il più possibile i legami con gli altri paesi BRICS.

I legami tra Russia e Brasile
I rapporti tra Russia e Brasile sono stati caratterizzati in passato da una certa vicinanza. Ve ne avevamo parlato a un paio di mesi dallo scoppio della guerra in Ucraina, quando il presidente Jair Bolsonaro si rifiutava di voltare le spalle a Mosca di fronte al conflitto e cercava di mantenere uno statuto "neutrale". Le ragioni dietro a questo comportamento sono diverse. Economiche, storiche e anche elettorali. Da un lato pesa sicuramente l'importanza della Russia come Paese partner per lo sviluppo economico. Come nel caso dell'importazione di fertilizzanti russi, fondamentali per sostenere l'enorme industria agroalimentare brasiliana.
Le ragioni storiche che legano i due Paesi sono da ricondurre all'alleanza e ai percorsi comuni alle nazioni BRICS. Politicamente, davanti alla guerra in Ucraina, Brasilia ha alternato le sue prese di posizione nei confronti della Russia. Se è vero che il Paese sudamericano ha condannato davanti alle Nazioni Unite l'invasione russa, è anche vero che ha, dall'altro lato, sostenuto la presenza di Putin al G20 di Bali. E Mosca si sarebbe rivolta proprio al Brasile per ottenere questo sostegno.
Infine, la mancata rielezione di Bolsonaro potrebbe essersi giocata anche sul campo dei rapporti intrattenuti con Mosca. La situazione nel Paese era già complicata: inflazione, fame e povertà rappresentavano degli scogli che il presidente uscente avrebbe dovuto affrontare in vista di una possibile rielezione. Difficoltà che si sono acuite con l'ulteriore aumento dei prezzi derivato dallo scoppio della guerra e che potrebbero aver creato parecchio malcontento negli elettori brasiliani.