Gusto

Dalla montagna al piatto: le erbe di San Bernardino protagoniste della cucina d’autore

Durante la rassegna Alpine Gourmet, nove chef da Svizzera e Italia hanno interpretato il territorio – Federico Beretta raccoglie le erbe locali e le trasforma in creazioni gourmet, in un evento che contribuisce a ravvivare le attività della località turistica
Mattia Sacchi
14.08.2025 10:13

San Bernardino conferma la sua vocazione non solo come meta di bellezza naturalistica, ma anche come palcoscenico per l’eccellenza gastronomica. La seconda edizione di Alpine Gourmet, che si è conclusa ieri (mercoledì 13 agosto) nella nuova Raiffeisen Alpine Lounge, è stata ancora una volta baciata dal successo registrando un’ottima affluenza e un riscontro positivo da parte di pubblico e chef. Nove cuochi provenienti da Svizzera e Italia hanno proposto, sera dopo sera, menu pensati per valorizzare il territorio e creare esperienze culinarie di alto livello, contribuendo a rafforzare l’immagine della località come destinazione capace di unire natura e sapori d’autore.

Dal bosco alla tavola

Tra i protagonisti, lo chef comasco Federico Beretta, titolare del ristorante Feel, è tornato a San Bernardino dopo l’esperienza dello scorso anno. Il legame con il luogo, spiega, non è casuale: molte delle erbe spontanee che utilizza nei suoi piatti provengono proprio da queste montagne, raccolte personalmente poco prima di essere trasformate in cucina. «Questa manifestazione movimenta e valorizza lo splendido paese, portando qui cucine diverse e di qualità. È un’iniziativa che trovo bellissima» osserva. Il suo menu del 5 agosto ha raccontato la montagna attraverso ingredienti raccolti in loco: trota affumicata con aceto preparato con erbe selvatiche della zona, risotto alle corniole con pesce d’acqua dolce e olio al vino, carne salada alpina con finferli e frutti rossi, fino a un dessert a base di latte affumicato e polline. «Amo portare in tavola quello che trovo nel bosco e nel sottobosco: imperatoria, timo ginepro, felce dal sapore di liquirizia. Sono materie prime povere, ma ricche di storia e di profumi che rischiano di andare perduti» aggiunge, sottolineando come ogni piatto sia anche un atto di salvaguardia di un patrimonio naturale e culturale.

Un patrimonio comune

Beretta racconta di aver conosciuto la flora alpina grazie a esperti raccoglitori e di considerare questa pratica parte integrante della sua identità di cuoco. «Non guardo al chilometro zero in senso rigido, ma alla possibilità di unire sapori e prodotti delle montagne lombarde e ticinesi. La selvaggina, il pesce di lago e le erbe spontanee sono un patrimonio comune». Un approccio che, per lo chef, ha radici anche negli insegnamenti ricevuti da maestri come Marco Sacco, con cui ha imparato a valorizzare il pesce d’acqua dolce, troppo spesso relegato a un ruolo marginale nelle carte dei ristoranti.

Appuntamenti di prestigio

L’edizione 2025 di Alpine Gourmet è stata curata nella parte gastronomica e organizzativa da Davide Canonica, chef e F&B manager della manifestazione, che è stato protagonista il 12 agosto in un evento a quattro mani con Giovanni Ruggieri de L’Orto in Cucina & Agriturismo Cavenago (Novara e Ghemme). «È andata bene – afferma Canonica –. Oltre all’affluenza, è importante creare un clima conviviale, favorendo lo scambio e l’amicizia tra ospiti e cuochi. L’obiettivo è riportare San Bernardino agli albori di una volta». Canonica sottolinea come Alpine Gourmet sia anche un’occasione di promozione turistica ampia: «Non solo ticinesi, ma anche visitatori dalla Svizzera interna e francese. Portare qualità significa dare una visione internazionale al paese e dimostrare che può essere una cornice ideale per appuntamenti di prestigio». L’idea è di fare di San Bernardino un polo di riferimento per eventi di alto livello durante tutto l’anno. «Abbiamo già in programma una rassegna invernale – anticipa – e i lavori procedono a ritmo serrato. Vogliamo crescere sempre di più, consolidando un’offerta che faccia da traino anche per altre iniziative».

Il calendario prevede ancora appuntamenti in grado di mettere in dialogo creatività culinaria e materie prime di montagna, con la stessa attenzione alla qualità e al legame con il territorio che hanno caratterizzato l’intera edizione.