La curiosità

Ecco ARTEMIS, il robot che gioca a calcio e tira pallonate

Un androide sviluppato dall'università californiana di Los Angeles con un sistema motorio innovativo parteciperà a un torneo francese previsto per quest'estate
Il robot ARTEMIS, sviluppato dall'università californiana di Los Angeles, mette in mostra le sue abilità di calciatore
Jona Mantovan
26.04.2023 09:33

Si avvicina, muove il piede e via! Un bel calcio al pallone. Lionel Messi? Macché, ARTEMIS. Scritto così, tutto in maiuscolo, perché è una sigla e il nuovo calciatore provetto altri non è che... un androide! Gli ingegneri del Laboratorio di Meccanica e Robotica (Robotics and Mechanisms Laboratory—RoMeLa, tanto per restare nel mondo degli acronimi) sono fieri della loro ultima creazione, che sta muovendo i suoi primi passi nei dintorni dell'Università californiana di Los Angeles (UCLA). L'umanoide, alto poco meno di un metro e mezzo (142 cm), sfrutta una tecnologia unica nel suo genere. Quasi quaranta chili di ferraglia, elettronica e metallo, l'ammasso di «Tecnologia robotica avanzata per una maggiore mobilità e una migliore stabilità» (ARTEMIS, appunto, «Advanced Robotic Technology for Enhanced Mobility and Improved Stability») è in grado di camminare su superfici ruvide e instabili, con particolare attenzione alla locomozione bipede. Una sorta di Terminator che tira pallonate, insomma. Non per il suo 'papà', il direttore del laboratorio Dennis Hong.

Dennis Hong, professore di ingegneria meccanica nonché direttore del Laboratorio, ha dichiarato alla Reuters che il suo gruppo di lavoro intende preparare ARTEMIS per mettere finalmente in mostra tutte le sue capacità calcistiche alla RoboCup–la più grande competizione mondiale di robotica e intelligenza artificiale–che si terrà in Francia, a Bordeaux, a luglio. Gli studenti ricercatori hanno testato il robot durante regolari passeggiate nel campus. 

«Siamo stati campioni del mondo cinque volte, in quella competizione. E questo è avvenuto anni fa. Credo sia giunto il momento di tornare alla RoboCup, con il nostro Artemis. Sì, lo porteremo là e prenderemo a calci qualche palla», spiega il responsabile senza trattenersi da una sonora risata compiaciuta. I tecnici hanno anche misurato la velocità della camminata del nuovo androide, che ha raggiunto i 2,1 metri al secondo. Secondo loro, questo primato lo renderebbe il robot umanoide più veloce al mondo.

La principale innovazione del robot è che i suoi attuatori–i dispositivi che generano il movimento dall'energia–sono stati progettati su misura per comportarsi come i muscoli biologici. Sono elastici e controllati dalla forza, al contrario degli attuatori rigidi e controllati dalla posizione che hanno la maggior parte dei robot. Un altro importante passo avanti è rappresentato dal fatto che gli attuatori di ARTEMIS sono azionati elettricamente, anziché controllati dall'idraulica, che sfrutta le differenze di pressione dei fluidi per guidare il movimento. Di conseguenza, il robot fa meno rumore e funziona in modo più efficiente rispetto ai robot con attuatori idraulici, oltre a essere più pulito, perché i sistemi idraulici sono noti per le perdite di fluidi.

Justin Quan, uno degli studenti che ha preso parte al progetto, ha dichiarato che il suo obiettivo personale è quello di progettare robot che migliorino la vita delle persone. «La vita di tutti coloro che hanno difficoltà», precisa il giovane, appena uscito da una lunga sessione di sviluppo del codice informatico che regola il nostro nuovo Messi. «I robot utili in ambito medico, in particolare, sono la cosa che voglio realizzare più di altre. Quindi, sai,... vedere robot come questo finalmente diventare realtà, aiutare a spingere la loro tecnologia al livello successivo... Beh, è davvero gratificante, perché pensi che il sogno sia sempre più vicino». 

Anche il professor Hong ha un obiettivo simile. «Mi piacerebbe vivere in un mondo nel quale gli umani siano circondati da robot. Robot in casa che lavano i piatti, che portano fuori il sacco dei rifiuti... ehi, ma vi immaginate quanto sarebbe bello?». Certo, finché poi Lionel Messi non si trasforma in Terminator. Allora sì che l'ultimo dei problemi sarà portare fuori l'immondizia.

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