Verso le elezioni

Ecco quanto spenderanno i partiti

Bellinzona: giro d’orizzonte del CdT sui costi della campagna – Si va dai 7 mila franchi a testa di MPS e Verdi-FA ai circa 60 mila del PLR, passando poi ai 50 mila dell’Unità di sinistra e ai 25 mila del Centro e di Lega-UDC – Sono poche le liste che chiedono un versamento ai papabili al Municipio
Palazzo Civico, il sogno. © CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
29.02.2024 06:00

La politica, anche quella comunale, costa. Ma quanto? Non si tratta di cifre esorbitanti, tuttavia se si vuole garantirsi un minimo di visibilità la mano al borsello la si deve mettere, volente o nolente. Cartelloni, inserzioni pubblicitarie, santini, aperitivi, volantini e chi più ne ha più... (se) le inventa, magari sfruttando i social media e le nuove tecnologie. Il Corriere del Ticino - in un’ottica di servizio pubblico - ha chiesto alle nove liste in corsa il prossimo 14 aprile per il Municipio di Bellinzona di svelare le proprie carte. Di fare un atto di trasparenza nei confronti dell’elettorato. Tutti hanno risposto.

I contributi dei simpatizzanti

Lanciamoci dunque nel nostro giro d’orizzonte partendo, in rigoroso ordine di sorteggio, dalla lista MPS-Indipendenti. Il consigliere comunale e deputato Matteo Pronzini afferma che «il nostro budget dipenderà dai contributi che i nostri simpatizzanti ci verseranno. Sicuramente non supereremo i 7.000 franchi. I contributi arrivano dai versamenti dei simpatizzanti, come detto, e dalla diaria dei consiglieri comunali. Non è previsto un importo da parte di chi corre per l’Esecutivo: ognuno dà secondo le sue possibilità». Tre anni or sono per il Movimento per il socialismo l’unica spesa era stata l’invio a tutti i fuochi della Città del volantino. È stato fissato un limite di spesa per chi è in lizza? «Le nostre candidate e i nostri candidati non si candidano per far carriera, altrimenti si sarebbero candidati su altre liste. Corrono tutti per la squadra».

HelvEthica Ticino, al debutto sulla scena politica della Turrita, rileva che il budget per la campagna elettorale è «minimo e si basa essenzialmente sulle molte ore di volontariato che mettiamo e mettono a disposizione le persone che ci sostengono nel nostro impegno politico. I contributi arrivano unicamente dalle quote associative dei membri, che sono perlopiù individuali, oltre che dai contributi liberi da parte di simpatizzanti e di chi partecipa agli eventi». Chi ambisce ad un seggio a Palazzo Civico versa la quota associativa, ci viene spiegato, e contribuisce «con qualche centinaio di franchi ai costi per la stampa dei manifesti per Bellinzona, dei volantini elettorali e dell’invio postale. Ognuno è libero di contribuire come può e vuole».

«Abbasso i personalismi»

Quello de Il Noce è un ritorno in solitaria dopo le esperienze del 2008 e del 2012. A risponderci è il timoniere ed ex sindaco Brenno Martignoni Polti: «Non è stato stabilito alcun budget complessivo. Tuttavia, realisticamente, si prospettano costi ordinari per raggiungere un risultato collettivo. Senza eccessi personalistici. Il budget è attorno ai 10.000 franchi. C’è da dire che il nostro è un gruppo spontaneo e affiatato. Tutte e tutti, indistintamente, ci mettono del loro, offrendo competenze al servizio e all’affermazione de Il Noce. I contributi arrivano esclusivamente da sostegni privati volontari». Per i candidati all’Esecutivo non c’è un versamento obbligatorio, in quanto non si sono applicate distinzioni «tra le candidature al Consiglio comunale e al Municipio».

A svelarci gli importi in gioco per quanto riguarda la lista Verdi-FA-Indipendenti è la consigliera comunale e deputata Giulia Petralli. Ebbene, innanzitutto è stato fissato «un budget complessivo che servirà a coprire i costi relativi alla comunicazione e ai piccoli eventi. Ammonta a circa 7.000 franchi e comprende sia il contributo dei Verdi sia quello del Forum Alternativo. Nel 2021, come Verdi, avevamo speso attorno ai 6.500 franchi. Il budget totale era però più alto, perché includeva anche i costi coperti dall’MPS e soprattutto dal Forum (allora, ricordiamo, l’alleanza si era presentata compatta alle urne; n.d.r.)». Che origine hanno i contributi? «Arrivano essenzialmente dalle indennità del Consiglio comunale e da piccole donazioni (che non superano i 100 franchi). Alle candidate e ai candidati non è richiesto di contribuire attivamente alle spese e quindi non sono tenuti a versare nulla. Sono liberi di spendere quanto meglio ritengono sia opportuno».

La presenza al mercato

La quinta lista ai nastri di partenza è quella de il Centro. Il presidente Davide Pedrioli ci spiega che il budget complessivo è pari a 25.000 franchi. Nel 2021 l’allora PPD aveva speso 30.000 franchi con un «maggior costo a causa del periodo COVID». Da dove arrivano i vostri contributi? «Fa stato l’articolo 94 sul finanziamento dei partiti politici del regolamento della Città. Quindi contributo del Comune e contributo del 10% di quanto ricevono il municipale e i consiglieri comunali. Inoltre qualche contributo privato. I candidati all’Esecutivo versano 200 franchi. Non è stato fissato un limite: i candidati sono liberi di agire autonomamente nella campagna a proprie spese, nel rispetto del programma elettorale proposto e dei valori del partito. Che, a sua volta, organizza alcuni momenti, due serate e la presenza al mercato del sabato».

Eccoci ad Avanti con Ticino&Lavoro e Più Donne. La granconsigliera Amalia Mirante osserva che Avanti ha organizzato le «presentazioni delle liste e si occuperà di fornire un po’ di materiale alle liste dei Comuni (striscioni, palloncini, gadget, grafica, ecc.). Essendo un nuovo movimento non disponiamo di grandi risorse finanziarie. Le liste presentate nei vari Comuni sono libere di fare le loro campagne, ma purtroppo a loro spese. Indicativamente la cifra messa a disposizione ‘centralmente’ può essere stimata in circa 10.000 franchi». I contributi da dove provengono? «Sono principalmente i finanziamenti che arrivano dall’attività in Gran Consiglio e da donazioni di membri e sostenitori. I versamenti sono liberi. E nemmeno obbligatori. Ogni candidato potrà spendere quanto vuole; Avanti con Ticino&Lavoro ha fatto della libertà delle persone e delle idee nonché della sua tutela anche in ambito politico uno dei punti saldi».

L’importo non cambia

La presidente del PLR Silvia Gada puntualizza che il budget di massima fissato per la campagna per tutti i candidati (quindi sia Municipio sia Legislativo) ammonta a 60.000 franchi circa. Lo stesso importo speso nel 2021, al quale si erano poi aggiunti 20.000 franchi per il secondo turno (quando Simone Gianini sfidò Mario Branda per la poltrona di sindaco). I contributi provengono «dai circondari, dalla tassa sociale, da contributi anche limitati ma importanti di aderenti e simpatizzanti e dalla Città di Bellinzona», mentre ogni candidato all’Esecutivo versa 1.000 franchi. «Non è stato fissato un massimo di spesa per ogni singolo candidato ma è richiesta la trasparenza con la sottoscritta in merito a eventi o visibilità verso la popolazione», chiosa Silvia Gada.

Quanto è difficile trovare le persone

L’ottava lista è quella congiunta Lega-UDC. Il presidente sezionale del primo movimento Sacha Gobbi sottolinea che è stato concordato un budget per la campagna, «intesa la parte che riguarda tutti i candidati. L’ordine di grandezza è compreso tra 20.000 e 25.000 franchi. Si tratta di un importo minimo (d’entrata) se si vuole proporre la distribuzione a tutti i fuochi di un prospetto elettorale e acquistare alcuni spazi per le affissioni nonché per altro». Le spese erano state simili nel 2021. «L’importo complessivo è raggiunto con il contributo del Municipio alle forze politiche e con quello puntuale dei papabili o legato alla funzione avuta nella legislatura. I candidati possono offrire un loro contributo, ma non è obbligatorio. Se alla difficoltà di trovare persone interessate a scendere in lizza aggiungessimo pure un contributo obbligatorio il compito diventerebbe quasi impossibile. Saranno poi gli eletti a dover partecipare attivamente ai costi sezionali. Non è infine stato fissato un tetto massimo di spesa per chi corre per l’Esecutivo».

L’Unità di sinistra, annota il vicepresidente e granconsigliere PS Danilo Forini, dispone di un budget di circa 50.000 franchi, di poco inferiore a quello di tre anni fa (55.000). Una cifra che è frutto della «quota parte dei contributi a municipali e consiglieri comunali donati al partito, dalle quote sociali e piccole donazioni di iscritti e simpatizzanti, dal contributo comunale. I candidati al Municipio versano circa 4.000 franchi in totale. Non è stato fissato un limite, ma tradizionalmente nessun candidato ha mai speso grosse cifre per le elezioni comunali».

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