Guerra

Elon Musk taglia l'Internet per scopi bellici all'Ucraina

SpaceX ha preso provvedimenti per impedire all'esercito ucraino di utilizzare il servizio satellitare del gruppo per controllare i droni – Il presidente Gwynne Shotwell: «Ci sono cose che possiamo fare per limitare la loro capacità di farlo»
© KEYSTONE (EPA/Peter Komka)
Jenny Covelli
10.02.2023 12:00

Elon Musk ha deciso di limitare l'uso del suo servizio di internet satellitare, Starlink, da parte dell'Ucraina. Il motivo? Kiev avrebbe sfruttato la connessione per controllare i droni che sganciano ordigni.

Era il 27 febbraio 2022, il terzo giorno dallo scoppio della guerra in Ucraina. In risposta agli appelli lanciati dal Paese attraverso il vice primo ministro Mykhailo Fedorov, Elon Musk «apriva» il suo servizio Internet satellitare a banda larga Starlink agli «invasi». Su Twitter, l’imprenditore spiegava che «il servizio Starlink era ora attivo in Ucraina. Altri terminal sono in arrivo». Nel mese di luglio il comandante generale dell'esercito ucraino, il gen.Valerii Zaluzhniy, aveva richiesto a Musk circa altri 8.000 terminali Starlink quale fonte vitale di informazioni per le truppe di Kiev, consentendo loro di combattere e di restare collegate anche quanto i network per i cellulari e internet sono distrutti. Settembre 2022: venivano segnalati blackout del servizio e perdite di comunicazione, con conseguenze per la prima linea e per il proseguimento della controffensiva. Musk avvisava con una lettera il Pentagono che avrebbe potuto mettere fine al servizio se la Difesa USA non si fosse fatta carico degli oneri per decine di milioni di dollari al mese. 14 ottobre 2022: il patron avvisava di non essere più in grado di sostenere i costi della cruciale rete di comunicazione garantita dai circa 20 mila terminali satellitari Starlink donati all'Ucraina. Finora la sua SpaceX aveva speso 80 milioni di dollari e i costi avrebbe potuto superare i 120 milioni entro fine anno e i 400 nei successivi 12 mesi. «Non siamo nella posizione di donare altri terminali all'Ucraina o di finanziare i terminali esistenti per un indefinito periodo di tempo», aveva scritto al Pentagono il direttore di SpaceX per le vendite governative. Ventiquattro ore dopo il passo indietro: Elon Musk continuerà a finanziare Starlink in supporto all’Ucraina. «Al diavolo... anche se Starlink sta ancora perdendo soldi e altre aziende stanno ricevendo miliardi di dollari dai contribuenti, continueremo a finanziare gratuitamente il governo ucraino», aveva cinguettato. 20 dcembre 2022: l'Ucraina ha firmato un accordo con la Space Exploration Technologies Corp di Elon Musk per più di 10.000 antenne Starlink. E adesso?

SpaceX, l'azienda di Elon Musk, ha preso provvedimenti per impedire all'esercito ucraino di utilizzare il servizio Internet satellitare del gruppo per controllare i droni, come ha dichiarato ieri il presidente di SpaceX, Gwynne Shotwell. Il servizio Internet satellitare Starlink di SpaceX, che ha fornito all'esercito ucraino comunicazioni a banda larga per difendersi dalle forze armate russe, «non è mai stato pensato per essere utilizzato come arma», ha dichiarato Shotwell facendo riferimento alle notizie secondo cui l'esercito ucraino avrebbe utilizzato il servizio per controllare i droni.

Niente fini militari

L'accordo con Kiev non riguardava lo sfruttamento del servizio per fini militari. E Musk ha quindi deciso di «limitare» l'accesso. Questo il sunto della comunicazione. Tuttavia, riporta la BBC, Shotwell non ha specificato quali misure siano state adottate per impedire l'uso di internet da parte dell'esercito. L'Ucraina ha fatto uso dei velivoli senza pilota per individuare le posizioni nemiche, per indirizzare i proiettili a lungo raggio a lungo raggio e sganciare bombe. «Ci sono cose che possiamo fare per limitare la loro capacità di farlo», ha detto Shotwell, riferendosi all'uso di Starlink con i droni. «Ci sono cose che possiamo fare e che abbiamo fatto».

L'uso di Starlink con i droni - ha ancora aggiunto il presidente di SpaceX - va oltre l'ambito di un accordo che SpaceX ha stipulato con il governo ucraino, aggiungendo che il contratto era destinato a scopi umanitari, come la fornitura di Internet a banda larga a ospedali, banche e famiglie colpite dall'invasione russa. «Sappiamo che i militari li usano per le comunicazioni, e va bene. Ma il nostro intento non è mai stato quello di farli usare per scopi offensivi».

Musk ha quindi dato a Shotwell la responsabilità di dire al governo di Kiev che d’ora in poi non potrà più usare a fini bellici le comunicazioni che gli vengono garantite dalla rete di satelliti Starlink. Un annuncio che giunge in un momento in cui si parla di russi sul punto di lanciare una massiccia offensiva, a un anno dall'inizio del conflitto. Ma l’uso dei minisatelliti per guidare i droni viola, per Musk, i termini di servizio del contratto tra l’azienda americana e il governo ucraino.

Una comunicazione che potrebbe compromettere (ancora di più) le relazioni tra il patron di Tesla e il governo ucraino, dopo che quattro mesi fa gli utenti di Twitter avevano bocciato la sua «proposta di pace». Le condizioni del miliardario prevedevano un nuovo referendum nelle regioni annesse unilateralmente da Mosca ma «sotto la supervisione dell'ONU», «la Crimea formalmente parte della Russia» e la neutralità dell'Ucraina. Quasi 2 milioni e 750 mila utenti avevano partecipato al sondaggio, di questi il 59,1% aveva risposto «no», il 40,9% «sì». Una proposta duramente criticata da Kiev e da molti account, mentre il Cremlino si era invece complimentato per l'iniziativa del magnate.

In questo articolo: