Esercito, pioggia di milioni nel Bellinzonese

«Quale novità l’esercito intende collocare la logistica dei trasporti nel Nord del Ticino in due aree a Quinto e in un’area a Claro. Ciò permetterà di ridurre il dispendio logistico», si leggeva nel messaggio del 2023 del Consiglio federale approvato dal Parlamento il 26 settembre dello stesso anno. Detto, fatto. O quasi. E sì perché la prima simbolica pietra non è ancora stata posata, ma ci si avvicina eccome. Come appreso dal Corriere del Ticino, il primo appalto non soltanto è ticinese, ma del Bellinzonese e valli. Ad aggiudicarselo, con decisione comunicata alle parti martedì, è stata l’impresa edile Ennio Ferrari SA di Lodrino. La sua offerta - pari a 18,5 milioni di franchi - è stata l’unica presentata entro i termini. Quindi non c’è nemmeno il rischio che venga interposto un ricorso al Tribunale amministrativo federale. Ciò che, di conseguenza, non causerà ritardi ai cantieri che potranno iniziare al più presto. Secondo Armasuisse i lavori avrebbero dovuto (o, meglio, dovrebbero) cominciare fra il 2024 ed il 2026.
Chiudono Acquarossa e Bodio
La commessa riguarda le opere da impresario costruttore, la costruzione di edifici in prefabbricati in calcestruzzo e delle pensiline in carpenteria metallica. Il progetto dell’esercito - denominato semplicemente «Ampliamento della logistica nel Nord Ticino» - prevede l’edificazione di quattro stabili e la ristrutturazione parziale di un edificio esistente. Complessivamente si tratta di un investimento di 42 milioni. Le opere sorgeranno in tre siti distinti, a Quinto e ad Ambrì nonché a Claro. Verranno utilizzate per 35 anni. «Per mantenere il materiale pronto per l’impiego e per rifornire le formazioni di milizia, l’esercito ha bisogno di infrastrutture logistiche adeguate al deposito e alla manutenzione di veicoli, materiali e sistemi», si precisa a pagina 26 del messaggio citato in precedenza. Ecco dunque che si è optato per un’ottimizzazione della logistica dei trasporti puntando sull’Alto Ticino e sul Bellinzonese. Chiuderanno per contro i siti di Acquarossa e Bodio «che si trovano in una posizione meno favorevole e che hanno bisogno di un risanamento».
Diminuiranno i trasporti
Vediamo nel dettaglio gli interventi. Nel Comune di Quinto verrà costruito un magazzino di due piani in una zona ed un padiglione per veicoli ed un edificio adibito ad officina con area di lavaggio in un’altra, secondo gli standard Minergie. Grazie a quest’ultima, «che comprenderà anche locali per il personale e la truppa, in futuro dovrebbero essere necessari meno trasporti al Centro logistico dell’esercito al Monte Ceneri». AClaro, per contro, spazio ad un padiglione per i veicoli. Il deposito esistente verrà dotato di pareti divisorie supplementari e di una migliore protezione contro i furti. Non solo. Sui tetti dei moderni edifici verranno installati degli impianti fotovoltaici con una superficie totale di 3.300 metri quadrati. Annualmente si produrranno 777 megawattora di energia elettrica corrispondente al fabbisogno di circa 200 economie domestiche. Il progetto di ampliamento della logistica a Sud delle Alpi consentirà di ridurre le spese d’esercizio di 200 mila franchi l’anno. «In seguito all’aumento del valore, i costi lordi di locazione aumentano di 2,7 milioni di franchi all’anno», puntualizza l’esercito.
L’Alto Ticino gongola
Se pensiamo soprattutto all’Alto Ticino si tratta di un indotto economico non indifferente e di posti di lavoro sicuri. Il Municipio di Quinto fin da subito ha preso atto con soddisfazione dei piani dell’esercito. D’altronde, aggiungiamo noi, è anche compito in particolare dell’ente pubblico favorire - se le condizioni infrastrutturali, pianificatorie e finanziarie lo permettono, ça va sans dire - le regioni periferiche per gli ovvi motivi che non stiamo a ricordare in questa occasione.