Politica

Foletti sulla Lega: «Oggi è un movimento diviso, non so dire se abbia fatto il suo tempo»

Il sindaco di Lugano, a Dettro tra Noi, si lascia andare: «Il Consiglio esecutivo deve trarre le conclusioni di queste due tornate elettorali, dovrebbero almeno ammettere di aver commesso qualche errore, se non dimissionare»
© CdT/ Chiara Zocchetti
Red. Online
25.10.2023 18:16

«Alle federali c’è sempre un travaso di voti perché l’UDC è un partito nazionale e la Lega invece no. Che sia un partito in difficoltà mi pare ovvio, ma quello di Lugano non è un risultato da spaccarsi la testa». Così si era espresso solo poche ore fa il sindaco Michele Foletti, commentando i risultati di domenica. Aveva, insomma, gettato acqua sul fuoco. I toni sono stati invece diversi davanti a Andrea Leoni, all'interno di Detto tra Noi, in onda su TeleTicino: «Mi sembra che la Lega, o meglio il suo gruppo parlamentare sia sparito dai radar. È questo che succede se non hai visibilità, se non sei presente nei dibattiti, se le persone di riferimento non ci sono. Non si può pensare che solo il Mattino della Domenica possa sostenere la capacità del Partito di far breccia nell'elettorato. La Lega a livello cantonale non è stata capace di portare avanti i suoi temi».

Il sindaco di Lugano ha usato parole dure, affermando di «non saper dire cos'è la Lega dei Ticinesi» oggi. Nata come «un movimento di rottura verso il sistema», oggi «è un movimento diviso in diverse fazioni, anche a livello di Gran Consiglio. Mi sembra che siano venuti a mancare quello spirito di coesione e quell'unità che per tanti anni sono stati presenti all'interno del gruppo parlamentare in Gran Consiglio».

Nella Lega, ha aggiunto Foletti, «mi ero messo a disposizione per entrare nel Consiglio esecutivo del Movimento, ma non mi hanno voluto. Non so cosa si debba fare, spetta al Consiglio esecutivo trarre le conclusioni di queste due tornate elettorali che non sono state soddisfacenti per il partito. Dovrebbero almeno ammettere di aver commesso qualche errore, se non dimissionare». Consiglio esecutivo che è formanto da Norman Gobbi, Claudio Zali, Lorenzo Quadri, Sabrina Aldi, Boris Bignasca, Daniele Caverzasio, Patrizio Farei, Alessandro Mazzoleni e Daniele Piccaluga.

C'è possibilità di salvare il salvabile? Il sindaco di Lugano è convinto che «serva una figura di riferimento nella quale i leghisti possano ritrovarsi». Ma non si mostra poi così positivo al riguardo: «Spero che la Lega possa tornare ad essere protagonista del mondo politico, ma non so se ci credo veramente. Non so dire se abbia fatto il suo tempo. Non c'è più l'entusiasmo di una volta».

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