Gioco d'azzardo online: sarà solo svizzero?

BERNA - Quando si parla di azzardo la tensione sale, anche a Palazzo federale. Da mesi va in scena una lotta senza esclusione di colpi tra lobby rivali per definire la futura legge che regolerà tutti i giochi in denaro che si svolgono in Svizzera. Già trattata dagli Stati, tra pochi giorni sarà al vaglio del Nazionale. La posta in gioco è alta: la cifra d'affari di scommesse e lotterie in Svizzera si aggira attorno a 2,7 miliardi di franchi ogni anno. A beneficio di molti: l'AVS, che nel 2015 ha incassato 273 milioni dagli introiti dei casinò; i Cantoni, che hanno finanziato eventi culturali di vario genere con 600 milioni provenienti dalle lotterie; le associazioni sportive, cui sono andati 27 milioni.
Oggetto del contendere sono i giochi online, che in Svizzera attualmente sono vietati. Ciò non impedisce tuttavia a numerosi residenti – nel 2007 erano stimati a 250.000 – di rivolgersi a siti stranieri. Il fatto stesso di giocare non è infatti penalmente punibile. Per quanto riguarda gli importi, secondo un'analisi realizzata dalla Confederazione, nel 2013 sono stati spesi 150 milioni di franchi in giochi in internet; alcune piattaforme estere interessate al mercato svizzero parlano invece di una cifra ben più alta, 765 milioni. Tutti soldi che lasciano il Paese.
Al fine di venire incontro ai casinò elvetici, il Consiglio federale ha quindi deciso di concedere anche a loro di offrire giochi in internet. Anzi, solo a loro: se in un primo tempo l'esecutivo aveva infatti valutato la possibilità di concedere il permesso anche a nuovi offerenti, per finire si è imposta la linea promossa dai casinò e dai loro sostenitori. Solo chi oggi è già in possesso di una concessione A e B, quindi è fisicamente sul suolo svizzero, potrà ampliare la propria offerta di giochi anche online.
Che fare, tuttavia, dei vari siti già oggi a disposizione degli appassionati del gioco? Verrebbero bloccati. Per la prima volta (se si escludono i siti con contenuti pedofili, che vengono resi inaccessibili per volontà dei provider elvetici), la Svizzera introdurrebbe quindi un'ampia censura nel mondo di internet.
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