La decisione

Gli host di Airbnb non ti «spiano» più: addio alle telecamere all'interno degli alloggi

Nuove regole in vigore in tutto il mondo dal 30 aprile 2024: se prima la videosorveglianza era consentita, purché segnalata e fuori dalle aree di privacy, ora viene introdotto un divieto totale negli appartamenti
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Red. Online
12.03.2024 11:00

«La trasparenza aiuta a instaurare fiducia e a stabilire aspettative chiare tra host (affittuari) e ospiti. Segnalare la presenza di telecamere di sorveglianza, dispositivi di registrazione e fonometri aiuta gli ospiti a sapere cosa aspettarsi durante il soggiorno». È con queste parole che la piattaforma di affitto di alloggi Airbnb introduce una piccola rivoluzione: a partire dal 30 aprile 2024 a livello globale saranno vietate le telecamere di sicurezza all'interno delle residenze per motivi di privacy. «Non consentiamo agli host di utilizzare telecamere di sorveglianza o dispositivi di registrazione che monitorano gli spazi interni, neanche se tenuti spenti. Le telecamere nascoste sono sempre state vietate e continueranno a esserlo. Gli host sono autorizzati a disporre di telecamere di sorveglianza esterne, fonometri (misuratore del livello di pressione acustica, ndr) e dispositivi smart purché rispettino le linee guida e le normative vigenti».

«Ecco cosa devi sapere sui requisiti di comunicazione», si legge sul sito Internet: non è consentito installare telecamere di sorveglianza e dispositivi di registrazione all'interno dell'alloggio (corridoi, camere da letto, bagni, soggiorni o dependance), neanche se tenuti spenti. Inoltre, è severamente proibito ricorrere a telecamere di sorveglianza nascoste; nelle aree esterne, tali dispositivi sono consentiti, purché ne venga comunicata la presenza (per es. «C'è una telecamera nel cortile anteriore», «Il patio è monitorato da una telecamera», «L'area della piscina è videosorvegliata»); gli host sono autorizzati a installare fonometri all'interno dell'alloggio, purché si trovino in uno spazio comune e vengano opportunamente segnalati. Gli host non sono tenuti a rivelare la posizione esatta dei fonometri.

Per telecamere di sorveglianza e dispositivi di registrazione si intende qualsiasi sistema in grado di registrare o trasmettere video, immagini o audio, come ad esempio un baby monitor o un videocitofono. I dispositivi intelligenti (Alexa di Amazon e Nest di Google) sono consentiti all'interno degli alloggi ma gli host sono invitati a rivelarne la presenza.

Perché si è arrivati a questo?

Storicamente, Airbnb consentiva l'uso di telecamere di sicurezza interne nelle aree comuni, come corridoi e soggiorni, purché la presenza fosse segnalata sulla pagina dell'annuncio prima della prenotazione, risultassero chiaramente visibili e non posizionate in spazi come zona notte e bagni. «Il nostro obiettivo era creare regole nuove e chiare che fornissero alla nostra community maggiore chiarezza su cosa aspettarsi su Airbnb. Queste modifiche sono state apportate consultando i nostri ospiti, host ed esperti di privacy e continueremo a chiedere feedback per garantire che le nostre politiche funzionino per la comunità globale», ha spiegato Juniper Downs, responsabile delle Community Policy and Partnerships di Airbnbn. «Poiché la maggior parte degli annunci sulla piattaforma non segnalava la presenza di una telecamera di sicurezza, si prevede che questo aggiornamento avrà un impatto su un sottoinsieme più piccolo di annunci».

Airbnb ha affermato che il divieto introdotto cerca di bilanciare la necessità che gli host siano in grado di monitorare la sicurezza della loro proprietà, dando priorità alla privacy degli ospiti.

L'annuncio è arrivato a una decina di giorni dallo sketch di Saturday Night Live che includeva una battuta su una telecamera nascosta in una toilette, visualizzato più di 1,2 milioni di volte su YouTube.

«Ci spiano»

Ma dietro ci sarebbe più di una battuta. Sui social media sono infatti molti gli utenti che si sono spesso lamentati di avere scovato telecamere nascoste negli alloggi prenotati su Airbnb, a volte anche in aree in cui la privacy dovrebbe essere garantita. La paura di essere spiati è cresciuta insieme all'espansione del fenomeno Airbnb. Videocamere occultate in un dispositivo antifumo sul soffitto, all’interno di sensori di movimento, posizionate in camera da letto o addirittura in bagno. Già nel 2019, un sondaggio della società americana IPX1031 rilevava che su oltre 2 mila intervistati, l’11% dichiarava di aver scoperto sistemi nascosti che trasmettevano in diretta o registravano le immagini all’interno delle stanze. Di questi il 58% si era detto preoccupato, il 24% avrebbe invece accettato la presenza dei dispositivi.

Tra le segnalazioni più «celebri» c'è quella risalente al 2017 di Jason Scott, che si era insospettito per la presenza di un sensore di movimento in camera da letto. Si era avvicinato, l’aveva smontato, ci aveva trovato dentro una telecamera di sorveglianza wi-fi e aveva postato tutto su Twitter. Nel 2018 una coppia in visita a Toronto era rimasta insospettita da un orologio sul comodino tutt’altro che rassicurante: l’aveva studiato attentamente e ci aveva scoperto una fotocamera puntata dritta verso il letto. In Florida Max Velt aveva affittato una stanza, il suo host però non solo aveva installato due telecamere attive ma la sua identità non era stata nemmeno verificata: l’uomo nelle comunicazioni digitali si era chiamato Ray, di persona si era presentato come Ralph. Jeffrey Bigham, un professore di informatica alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, in Pennsylvania, nell'inverno del 2018 aveva preso un Airbnb con la sua famiglia. È andato su tutte le furie quando ha scoperto che il figlio di 2 anni gironzolava nudo davanti all’obiettivo, nascosto in oggetti bianchi all'interno delle stanze. L’annuncio parlava di telecamere all’ingresso e non all’interno dell’appartamento, dove, come nelle foto pubblicate sul suo sito, una delle fotocamere nell’angolo della stanza si confondeva facilmente con la parete.

Dalla sicurezza alla privacy

C'è da dire che gli host si sentiti a volte costretti a installare sistemi di videosorveglianza per tutelarsi da furti e atti vandalici e anche distruttivi da parte di inquilini scapestrati o violenti. Tuttavia, Airbnb negli anni ha messo in chiaro le cose per tutelare i clienti, obbligando gli host a indicare e dichiarare negli annunci tutti i dispositivi presenti negli alloggi, categoricamente fuori dagli spazi privati. Gli ospiti potevano accettare o meno la loro presenza al momento della prenotazione e, qualora venissero rilevati in seguito, Airbnb permetteva di cancellare la prenotazione e ricevere un rimborso. Ora il dietrofront, con il divieto.

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