Dipendenze

«I giovani sono in balia dell’industria del tabacco e della nicotina»

Il 31 maggio è la Giornata mondiale senza tabacco – Dipendenze Svizzera e l'Associazione svizzera per la prevenzione dal tabagismo puntano il dito contro la politica: «L’iniziativa popolare "Giovani senza tabacco" va finalmente applicata»
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Red. Online
31.05.2024 11:00

È vero che svapare è meglio che fumare sigarette? No. Fumare sigarette tradizionali fa male e le e-cig, ma anche il tabacco riscaldato, non sono esenti da rischi. Inoltre, la nicotina presente nella maggior parte di questi prodotti è un composto che crea una forte dipendenza. È questo il messaggio della campagna del Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) «Fumare fa male, svapare fa uguale». Un messaggio rilanciato oggi, 31 maggio, in quanto Giornata mondiale senza tabacco («World No Tobacco Day»).

In Ticino, dal 1. giugno 2023 è vietata la distribuzione e la vendita di sigarette elettroniche (e-cig) e prodotti simili a giovani minori di 18 anni e il loro consumo in luoghi chiusi accessibili al pubblico. Eppure, a sei mesi dall’entrata in vigore della modifica della Legge sanitaria, le infrazioni sono risultate decisamente troppe. Lo stesso DSS, in collaborazione con Radix Svizzera italiana, ha effettuato controlli in 112 punti vendita in prossimità di 21 scuole medie. E i risultati, svelati a inizio anno, non sono per nulla incoraggianti: «Circa un punto vendita su quattro ha venduto Puff Bar ai minori, nella quasi totalità dei casi senza accertare in alcun modo l’età – tramite domanda diretta e/o richiedendo un documento di identità – dei giovani acquirenti».

A rischio la protezione dei giovani

In occasione della Giornata mondiale senza tabacco, Dipendenze Svizzera pone l'accento sulle «interferenze dell'industria del tabacco», che mettono a rischio la protezione dei giovani. La Svizzera è il Paese europeo in cui la sigaretta è soggetta a meno regolamentazioni. Nel 2021, nell’ultima edizione dello studio Tobacco Control Scale (che misura il grado di prevenzione del tabagismo) solo la Bosnia ed Erzegovina era classificata più in basso. Dal Tobacco Industry Interference Index 2023, emerge poi che c'è un solo Paese al mondo in cui le aziende del tabacco interferiscono maggiormente nella politica del tabacco rispetto alla Svizzera: la Repubblica Dominicana. «Dipendenze Svizzera chiede di porre fine a questa ingerenza e di proteggere finalmente i bambini: bisogna limitare fortemente la pubblicità del tabacco».

A febbraio 2022, infatti, il Popolo e i Cantoni hanno accolto l’iniziativa popolare «Sì alla protezione dei fanciulli e degli adolescenti dalla pubblicità per il tabacco». Il Parlamento, però, sulla questione non solo è frammentato. Di più. Sull’applicazione della legge, tra destra e sinistra la distanza è abissale.

L'unico obiettivo dell'industria del tabacco è quello di massimizzare i propri profitti e si oppone a qualsiasi restrizione che le impedirebbe di reclutare giovani clienti. Tania Severin, direttrice della Fondazione Dipendenze Svizzera, insiste: «L'interferenza dell'industria del tabacco nella politica sanitaria dovrebbe essere ridotta escludendola dalle consultazioni, come avviene da tempo nella maggior parte degli altri Paesi. Anche gli incontri tra i membri delle autorità e l'industria del tabacco devono essere vietati o, per lo meno, documentati per il pubblico. Le donazioni a partiti e personalità politiche non sono più accettabili, così come le collaborazioni tra università e industria del tabacco».

«Il marketing che mira ai ragazzini funziona benissimo»

Sulla stessa linea d'onda è l'Associazione svizzera per la prevenzione dal tabagismo (AT): «La Giornata mondiale senza tabacco 2024 è dedicata alla protezione dei bambini e degli adolescenti dall’influsso che l’industria del tabacco esercita su di loro attraverso un marketing malefico, rivolto in modo mirato alla fascia più giovane della popolazione («protecting children from tobacco industry interference»). Si pensi in particolare alle campagne sui social e sulle piattaforme di streaming, che prendono proporzioni sempre più estese e oltretutto pubblicizzano prodotti molto rischiosi per la salute e il benessere dei bambini e degli adolescenti».

Sovente il fumo è presentato in un’aura glamour e cool: nelle trasmissioni più seguite dalla popolazione di età compresa tra 15 e 24 anni il numero di scene nelle quali si vede consumare tabacco è aumentato del 110% (dati 2022). Una persona giovane che vede allo schermo scene in cui si fuma corre un rischio tre volte maggiore di iniziare a consumare sigarette elettroniche, secondo i dati raccolti da Truth Initiative.

L’Associazione svizzera per la prevenzione del tabagismo invita il mondo politico ad agire: «la Costituzione federale va rispettata e l’iniziativa popolare "Giovani senza tabacco" va finalmente applicata. I bambini e gli adolescenti che vivono in Svizzera hanno il diritto di essere protetti dalla pubblicità per prodotti che rendono dipendenti e che sono nocivi per la salute, se non persino letali».