Il Gran Consiglio dà luce verde al tram-treno

Il Gran Consiglio ha approvato a maggioranza il credito il sorpasso di spesa di 87,3 milioni di franchi necessari per avviare la prima fase della rete tram-treno del Luganese. Con 66 no e 10 sì e 2 astenuti, il Legislativo ha inoltre deciso di non attivare il referendum finanziario obbligatorio, sostenuto, a conti fatti, quasi solo dall’UDC.
Dopo due ore di discussione il Parlamento cantonale ha insomma dato luce verde a quella che viene considerata una delle opere infrastrutturali più importanti degli ultimi anni in Ticino, per la quale saranno necessari circa 700 milioni di franchi di investimento, di cui 500 sostenuti dalla Confederazione.
A nulla sono insomma valse le argomentazioni dell’UDC, rimasta sola nelle sue rivendicazioni, tese a rispedire il rapporto sul tram-treno della Gestione in commissione per ulteriori chiarimenti, e a sottoporre il credito al referendum obbligatorio, per il quale era necessario il sì di almeno 25 deputati.
A votare a favore del tram-treno e contro il referendum sono stati insomma anche i Verdi e il Partito socialista che fino a oggi non avevano ancora del tutto sciolto le riserve sorte negli ultimi giorni. Riserve sulle capacità e sulle capienze dei treni previste dal progetto, che avevano portato martedì la Gestione a chiarirsi con i consiglieri di Stato Norman Gobbi e Claudio Zali.
