Luganese

Tram-treno, la Gestione tira dritto

Per la maggioranza della Commissione, il confronto con il direttore del DT Claudio Zali è stato positivo: il rapporto sul credito per il sorpasso di spesa non verrà ritirato – Il tema resta all'ordine del giorno in Parlamento – L'UDC: «Sarà referendum»
Red. Lugano
16.12.2025 13:40

Sul tram-treno la Commissione della gestione tira dritto, ma sullo sfondo aleggia lo spettro del referendum finanziario obbligatorio. Dopo aver sentito in audizione, questa mattina, i consiglieri di Stato Claudio Zali e Norman Gobbi e il direttore della Divisione sviluppo territoriale e mobilità Martino Colombo, il gremio presieduto da Fabrizio Sirica (PS) ha deciso di non ritirare il rapporto favorevole al credito per il sorpasso di spesa dell'opera ferroviaria. Il Gran Consiglio si esprimerà dunque in questi giorni. Sul tavolo, lo ricordiamo, c'era la richiesta del gruppo dell'UDC di svolgere maggiori approfondimenti alla luce della richiesta delle FLP di aggiornare la verifica della capacità del tram-treno nelle ore di punta visto l'importante aumento dei passeggeri negli ultimi anni. Cosa che il Cantone, ha confermato alla RSI il presidente della Commissione regionale del trasporti del Luganese, Filippo Lombardi, farà entro primavera 2026. Come appurato dal CdT, la maggioranza dei commissari ha ritenuto esaurienti le spiegazioni di Zali, che già la scorsa settimana, su queste colonne, aveva rassicurato in merito: «C'è un calcolo sulla capienza che ha convinto Berna e che ci fa stare tranquilli». 

Se la maggioranza della Gestione tira dritto, altrettanto farà l’UDC. «Abbiamo chiesto di rivedere il messaggio e in un mese in più si sarebbe potuto approfondire tutto», ha detto ai giornalisti il capogruppo democentrista Sergio Morisoli. A suo dire, ci sono ancora diversi aspetti «non chiari» su cui fare luce. In aula, conferma Morisoli, l’UDC chiederà il rinvio in Commissione e, qualora il credito venisse infine approvato, l’attivazione del referendum finanziario obbligatorio: «È l’unico modo di rendere partecipi i cittadini di una grossissima spesa che li riguarda». Uno scenario, questo, che la maggioranza dei partiti di Governo vorrebbe evitare.

Il referendum finanziario obbligatorio può essere attivato immediatamente dopo il voto finale su una spesa unica di 30 milioni di franchi, o una spesa annua superiore a 6 milioni per quattro anni, su richiesta di un terzo dei parlamentari e con il sì di almeno 25 deputati.
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