Bellinzona

Il Rabadan si rinnova: per il 2026 arriva una nuova Corte

Il nuovo re, la nuova regina e le nuove damigelle verranno svelati all’apertura della 163. edizione, che andrà in scena giovedì 12 febbraio
©Chiara Zocchetti
Red. Online
04.08.2025 11:56

Il Rabadan si prepara a scrivere un nuovo capitolo: a partire dall’edizione 2026, infatti, l'attuale storica Corte sarà completamente rinnovata: un nuovo re, una nuova regina e nuove damigelle prenderanno il timone del carnevale bellinzonese. Timone lasciato dall'attuale Re Rabadan, Renato Dottadalla Regina Elisa Ghelmini-Brenna e dalle damigelle che li accompagnano in tutti gli eventi. 

Renato Dotta - classe 1955 - detiene scettro e corona del Rabadan da 12 edizioni (dal febbraio 2014) ed è salito al potere durante la 151.esima. Mentre la Regina Elisa è in carica dal 2017, dopo essere stata damigella dal 2013. Dotta ha superato dunque, per durata del regno, i suoi due ultimi predecessori (Dante Pesciallo e, prima, Stelio Colombo, entrambi sovrani per 11 edizioni). Il più longevo è e rimarrà (immaginiamo) Primo Beltraminelli che regnò per ben 34 carnevali. Un cambio al timone che arriva, forse, con un leggero anticipo sui tempi rispetto a quanto pronosticato. Lo stesso Dotta aveva infatti spiegato che gli sarebbe piaciuto rimanere in carica come Re fino ai bagordi del 2028 che coincideranno con il centenario dall’istituzione della figura di Re Rabadan.

«Si tratta di una scelta importante, presa con convinzione e nel segno della continuità», spiega il Comitato della Società Rabadan in una nota diffusa questa mattina. «Il Rabadan è una tradizione viva, che sa custodire le sue radici ma anche guardare avanti, evolversi e aprirsi al futuro. Il rinnovo della Corte arriva dopo anni in cui anche il Comitato organizzatore ha vissuto un profondo ricambio generazionale, accogliendo nuove competenze e sensibilità». Come previsto dallo Statuto della Società Rabadan (art. 13), la nomina di Sua Maestà avviene di anno in anno ad opera del Comitato. In questo quadro, la decisione di avviare una nuova fase si inserisce nel naturale ciclo di rinnovamento che accompagna da sempre la storia dell’evento.

Il passaggio di consegne non significa «lasciare indietro», ma valorizzare ciò che è stato per costruire il futuro. «Ogni nuova Corte porta con sé nuove idee, nuovi linguaggi, nuove connessioni con il territorio e con il pubblico. Non si cambia per cambiare, ma per crescere», continua il comunicato.

«Il primo pensiero va a chi ci ha accompagnato con passione per oltre un decennio - prosegue la Società Rabadan - un grazie di cuore a re Renato Dotta, alla regina Elisa Ghelmini-Brenna e alle damigelle: la loro dedizione, il loro calore umano e la loro instancabile energia hanno fatto la storia recente del Rabadan. Hanno rappresentato con onore e autenticità lo spirito della festa, conquistando il cuore di migliaia di persone. Il loro contributo non sarà dimenticato, anzi: resteranno sempre parte della nostra grande famiglia. Il Rabadan rimane una festa del popolo, inclusiva, colorata e travolgente. E continuerà a esserlo anche nel 2026, con una nuova Corte pronta a far emozionare tutti».

I dettagli sulla nuova Corte regnante verranno svelati all’apertura della 163. edizione, che andrà in scena giovedì 12 febbraio 2026.

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