Bellinzona

Il sipario sul teatro Sociale si alza ma soltanto a metà

Il Legislativo ha dato via libera al mandato di prestazione tra l’ente autonomo e la Città ma ha ridotto il contributo chiesto dal Municipio, allineandosi così a quanto aveva proposto la Gestione
© CdT/Chiara Zocchetti
Irene Solari
20.10.2025 22:22

A Bellinzona l’Ente teatro può sorridere ma solo «a metà». Il Consiglio comunale questa sera ha sì dato via libera al mandato di prestazione con la Città - con 46 voti a favore, 2 contrari e 5 astenuti -, tuttavia riducendolo ad un solo anno invece che due come auspicava il Municipio. È passata quindi la linea della Commissione della gestione che aveva proposto un emendamento in tal senso. Il contributo per l’esercizio 2025-2026 è di 607 mila franchi. L’emendamento non è stato sottoposto al voto durante la seduta in quanto anche l’Esecutivo ha fatto sapere di esservi allineato.

Stimoli, non bocciature

Le motivazioni della Gestione sono state riassunte in sala dal relatore del rapporto Marco Pellegrini (PLR). «Ad aver influenzato la nostra riflessione è stata la generale ritrosia riscontrata di fronte a tutta una serie di richieste, proposte e suggestioni sistematicamente snobbate e ignorate», ha osservato l’esponente liberale radicale. «Volevamo fornire degli stimoli al Municipio. La nostra quindi non è una bocciatura ma un invito a elaborare a stretto giro un nuovo messaggio». La Commissione aveva infatti evidenziato diverse criticità nel messaggio precedente. Era stato anche ventilato, a più riprese, un cambio di passo che portasse a maggiore proattività e propositività nella gestione dell’ente autonomo. Cambio di passo che, però, non ha trovato riscontro nel messaggio municipale sul mandato di prestazione. Visto il mantenimento e il perpetuarsi dello status quo, la Gestione ha quindi deciso di far sentire la propria voce, «bacchettando» di fatto i vertici di Bellinzona Teatro e l’Esecutivo. Non è invece mai stata messa in discussione la programmazione offerta, «di qualità e apprezzata dal pubblico», ha evidenziato Pellegrini. Gli ha fatto eco la capogruppo del Centro Camilla Guidotti: «Accorciare questo mandato non significa voler frenare l’ente autonomo, ma prendersi il tempo necessario per riflettere, aggiornare l’operato e preparare il salto di qualità».

Messaggio più articolato

Anche sulle prospettive rispetto alla candidatura di Bellinzona a «Capitale culturale svizzera» per il 2030 la Gestione è stata critica. Soprattutto sul fatto che, al momento, non sia ancora stato definito il ruolo del teatro Sociale in un’ottica di strategia di promozione della candidatura, anche se - secondo la Commissione - dovrebbe essere il fulcro del progetto. A rispondere su questo punto è stato il sindaco Mario Branda che ha preso la parola per l’Esecutivo. «Siamo consapevoli della grande importanza di questa possibilità e del valore culturale di Bellinzona. Anche il teatro Sociale avrà un ruolo di peso da giocare. Terremo conto di tutte le preoccupazioni espresse e daremo tutto il sostegno possibile alla sua attività». Branda ha anche ammesso la presenza di «alcune criticità» nel messaggio. «Il Municipio ne proporrà quindi uno nuovo e più articolato».

Sì al lifting del Centro funerario

Nel corso della seduta è anche stato approvato il credito da 1,24 milioni per il risanamento e la valorizzazione del Centro funerario comunale, preavvisato favorevolmente dalla Commissione dell’edilizia (relatrice Sara Nisi, Verdi-FA-Indipendenti) nel proprio rapporto, nonostante un previsto aumento del 7-8% della tassa d’uso. Secondo l’Edilizia il progetto concilia le esigenze di funzionalità e accessibilità con la volontà di preservare le caratteristiche originarie della struttura, garantendo continuità e dignità a un luogo di rilevanza regionale. Il restyling, secondo il Municipio, è necessario e verrà eseguito nel rispetto della memoria storica e architettonica dell’edificio, che è tutelato quale bene culturale.

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