Il superyacht del «traditore di Kiev» finisce all'asta (e per gli ucraini)

Ancora lui, ancora Viktor Medvedchuk. Il suo nome torna nella cronaca di guerra perché, è notizia delle ultime ore, il superyacht da 200 milioni di dollari di sua proprietà sarà messo all’asta da Kiev e il ricavato sarà devoluto agli ucraini. Nel mese di aprile la super imbarcazione era stata sequestrata da funzionari governativa dopo avere attraccato a inizio anno in Croazia. È la prima volta che un Paese nell’UE cede direttamente i beni degli «amici di Putin» all’amministrazione ucraina.
Chi è Viktor Medvedchuk
Viktor Medvedchuk, lo ricordiamo, è stato descritto come l’oligarca ucraino braccio armato del Cremlino che il presidente russo voleva mettere a capo del governo di Kiev una volta che Zelensky sarebbe stato deposto (o peggio). Viktor Medvedchuk è stato considerato il traditore numero uno. Deputato e leader dell'opposizione filorussa, era ritenuto tra i possibili candidati alla guida di un governo fantoccio qualora Mosca fosse riuscita a conquistare Kiev. Ma nel mese di aprile è stato arrestato con un'operazione speciale dell'intelligence ucraina, mentre era latitante dai primi giorni dell'invasione dopo essere fuggito dagli arresti domiciliari, che stava scontando con l'accusa di alto tradimento. Il motivo? Avere sostenuto le forze separatiste nel Donbass, fino a curare ufficiosamente gli interessi di Putin nel Paese. Un vero e proprio «nemico interno». Forbes ha stimato la sua ricchezza - costruita grazie agli stretti legami con le autorità (prima di Zelensky), sin dagli anni Novanta, in un impero commerciale: energia, alimentari, acciaio, media - a oltre 620 milioni di dollari. Il 12. uomo più ricco dell'Ucraina.
Il 20 settembre il trionfale annuncio in tv: uno scambio di prigionieri senza precedenti dall'inizio della guerra. Oltre 200 soldati imprigionati dalla Russia - tra cui quelli divenuti icona della resistenza ucraina, grazie al lungo presidio delle acciaierie Azovstal sotto le bombe di Mosca e nonostante la carenza di munizioni e di rifornimenti - sono stati scambiati con 55 prigionieri che erano in mano a Kiev. Tra questi, Viktor Medvedchuk.
Lo yacht da 200 milioni di dollari
Un tribunale croato - afferma il governo di Kiev - ha stabilito che lo yacht Royal Romance dovrebbe essere trasferito all'Agenzia ucraina per il recupero e la gestione dei beni (ARMA), per «preservare il valore economico vendendolo all'asta». Lo riferisce il Guardian. L’imbarcazione Royal Romance ha numeri impressionanti: 92,5 metri di lunghezza per 14,3 di larghezza. Stando alla scheda dell'imbarcazione, fornita da Boat International, può ospitare fino a 14 ospiti, con 22 membri dell'equipaggio. Lo yacht è stato progettato da Feadship De Voogt Naval Architect , che ha anche completato l'architettura navale. Una compagnia dei Paesi Bassi che ha progettato 49 yacht e creato l'architettura navale di 99 yacht. I suoi interni sono stati progettati da Seymour Diamond. Il Royal Romance è nella top 5% di LOA yach (Length Overall) nel mondo. È uno dei 34 yacht a motore nella gamma di dimensioni 90-100 metri.
Il sequestro
Lo yach si trovava a Fiume, in Croazia. Secondo una dichiarazione pubblicata dall'ARMA, è stato ispezionato da funzionari tra il 13 e il 22 novembre. Il 15 novembre, secondo il quotidiano croato Jutarnji list, sarebbe stato emesso anche un mandato di perquisizione - che menzionava i nomi di Medvedchuk e sua moglie, Oksana Marchenko - dal governo croato su richiesta del Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti. Perquisizione avvenuta il 19 novembre.
La dichiarazione dell'ARMA prosegue: «Va sottolineato che la gestione dei beni sequestrati agli oligarchi, che rientra nei limiti della giurisdizione straniera, è una situazione unica e non ha precedenti non solo in Ucraina, ma anche nella pratica internazionale. Allo stesso tempo, l'attuazione di tali misure risulta impossibile senza una revisione del bene e la raccolta e l'analisi delle informazioni su di esso».
Nel mese di settembre un altro superyacht sequestrato a un oligarca russo sottoposto a sanzioni, Dmitry Pumpyansky, era stato venduto all'asta a un acquirente (non rivelato) per la cifra di 37,5 milioni di dollari. Fu la prima vendita di questo tipo dallo scoppio della guerra, ma in quel caso i proventi non erano finiti nelle casse dell'amministrazione ucraina. Erano andati alla banca d'affari statunitense JP Morgan, per rifarsi di un debito contratto dallo stesso oligarca.