Iran: 18 giornalisti arrestati dall'inizio della repressione

Le autorità iraniane hanno arrestato 18 giornalisti dall'inizio delle proteste scatenate dalla morte in carcere della 22.enne curda Mahsa Amini, arrestata dalla polizia morale perché avrebbe indossato il velo in maniera inappropriata.
Lo ha dichiarato il Committee to Protect Journalists (CPJ), organizzazione USA indipendente.
Il CPJ afferma in una nota di aver «appreso da più fonti in Iran che domenica 25 settembre sono stati arrestati almeno 18 giornalisti», tra cui alcuni nel corso di irruzioni notturne nelle loro case e «senza un mandato di arresto o una spiegazione delle accuse». Sono stati arrestati anche molti attivisti, come Hossein Ronaghi e i suoi due avvocati.
Tra i 18 giornalisti arrestati, secondo CPJ e Reporter senza frontiere, c'è Nilufar Hamedi, che ha visitato l'ospedale dove Mahsa Amini era in coma e ha contribuito ad allertare l'opinione pubblica mondiale sulla sua sorte. Anche la fotoreporter Yalda Moaiery, resa famosa da una foto iconica delle proteste del novembre 2019.
«In un contesto di grande violenza, attaccando i giornalisti dopo aver ampiamente limitato l'accesso a WhatsApp e Instagram, le autorità iraniane stanno inviando un chiaro messaggio secondo il quale nessun resoconto delle proteste deve essere trasmesso», ha dichiarato Reporter senza frontiere.