Aviazione

La sfida di Ryanair: «In estate 3 mila voli al giorno»

Reduce da un anno finanziario da incorniciare, il vettore low cost prova a dribblare i problemi del settore, dal caro-carburanti ai ritardi nelle consegne da parte di Boeing, aumentando l'offerta
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Marcello Pelizzari
22.05.2023 19:00

Sì, il 2022 è stato l’anno di Ryanair. E il 2023, beh, promette di essere addirittura meglio. La compagnia low cost irlandese, per cominciare, arriva da un anno finanziario – quello conclusosi alla fine di marzo – da incorniciare: utile netto di 1,4 miliardi di euro, un cambiamento radicale rispetto ai 355 milioni di perdita accusati un anno prima. Un risultato, di per sé, eccezionale considerando l’aumento dei costi operativi pari al 75%.

«Abbiamo assistito a una ripresa molto forte nel traffico post-COVID» ha detto, non a caso, il patron del vettore, l’istrionico Michael O’Leary. «Le persone sono rimaste chiuse per due anni a causa dei confinamenti» ha aggiunto. «C’era una gran voglia, da parte di tutti, di ricominciare a viaggiare».

Nel periodo considerato, Ryanair ha visto il suo traffico aumentare del 74% sfiorando i 170 milioni di passeggeri. Il fatturato, dal canto suo, è raddoppiato toccando quota 10,8 miliardi di euro. O’Leary, tuttavia, ha preferito mantenere un profilo basso. Complice la redditività, «leggermente inferiore» se paragonata a quella pre-COVID.

Fra aumenti e voglia

Ryanair, come altri, non è rimasta immune all’aumento delle tariffe. Tradotto: i passeggeri, ora, pagano di più per volare. Ne avevamo parlato, d’altronde. Nel caso specifico, i prezzi dei biglietti della low cost irlandese, se paragonati a quelli venduti prima della pandemia, sono aumentati del 10%. Lo stesso O’Leary, in tempi meno sospetti, aveva avvertito i viaggiatori che l’epoca degli ultra-sconti presto o tardi sarebbe finita.

L’aumento, forse proprio perché annunciato, al momento non sembra avere forti impatti sulla domanda. Domanda che, dicevamo, resta forte se non fortissima.

La spinta a partire, del resto, era stata confermata anche in Ticino dagli esperti del settore. In barba all’inflazione, ai citati aumenti, perfino ai possibili disguidi causa scioperi. «Ci aspettiamo un boom dei viaggi durante l’estate e un nuovo record a livello di traffico per l’intero anno» ha previsto Carsten Spohr, amministratore delegato di Lufthansa. Anche Air France-KLM, altro colosso dei cieli, sembra fiduciosa. Il gruppo franco-olandese ha dichiarato di aspettarsi un’estate «intensa» considerando il ritmo sostenuto delle prenotazioni.

Mercati in crescita

Normale, verrebbe da dire, che in un contesto simile – con la voglia di viaggi a spegnere timori e conseguenze legate all’inflazione – Ryanair reciti e auspichi di recitare sempre di più la parte del leone. La quota di mercato del vettore irlandese «è aumentata considerevolmente nella maggior parte dei mercati dell’UE» ha ribadito O’Leary. Citando, a mo’ di esempi, l’Italia (dove è passata dal 27 al 40%), la Polonia (dal 26 al 36%) e l’Irlanda (dal 49 al 58%).

Guai, però, se Ryanair si accontentasse. E infatti, per l’estate la compagnia intende offrire oltre 3.000 voli giornalieri, per un aumento di passeggeri pari al 10% a 185 milioni. Un record.

Un record possibile, leggiamo, grazie alla politica applicata dall’azienda durante la pandemia, con pochi licenziamenti – di certo meno rispetto alla concorrenza – e un dialogo aperto con i sindacati scaturito in un taglio generalizzato dei salari. Taglio ripristinato, ha dichiarato Ryanair, «con 28 mesi d’anticipo per quasi tutti gli equipaggi».

Ombre all'orizzonte?

Sebbene Ryanair, a proposito di profitti, si aspetti un aumento minimo per il 2023, complici l’aumento del costo del carburante, con una bolletta che lieviterà di oltre un miliardo di euro, e i ritardi nelle consegne da parte di Boeing, il vettore irlandese guarda al domani con estrema fiducia. Basti pensare al gigantesco ordine, all’inizio di maggio, per 150 Boeing 737 MAX con tanto di opzione per altri 150 aeromobili. Il valore dell’ordinazione? 40 miliardi di dollari, sebbene O’Leary abbia ottenuto – sue parole – uno «sconto competitivo».

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