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Ryanair dice addio alle super promozioni, ma gli aumenti saranno «lievi»

La stagione ultra-low cost dei biglietti a 9,99 euro è finita – Il CEO Eddie Wilson: «Non prevediamo un aumento rilevante delle nostre tariffe medie, il trasporto è un fatto democratico e va tutelato»
© KEYSTONE (Thomas Banneyer/dpa)
Jenny Covelli
05.02.2023 16:00

«Volare è diventato troppo economico». A dirlo, la scorsa estate, è stato Michael O'Leary, CEO dell’intera Ryanair Holdings. Il «re delle low cost» aveva definito «assurdo» il fatto che un volo per l'aeroporto di Londra-Stansted sia più economico del successivo viaggio in treno per raggiungere il centro città, «si spende troppo poco rispetto a quello che è effettivamente il suo costo». Un'uscita che aveva fatto tremare gli amanti dei voli low budget. «Ryanair deve interrogarsi e capire cosa è meglio per lei – aveva quindi commentato al CdT l’esperto di aviazione Marco Giovanniello –. Se continuare ad aumentare la propria quota di mercato o, al contrario, se è meglio puntare sulla propria profittabilità aumentando i prezzi. Poi, ne sono convinto, O’Leary applicherà aumenti in maniera intelligente. Mia nonna diceva: pelare la gatta senza farla strillare». Ebbene, l'amministratore delegato di Ryanair Eddie Wilson, a Torino per presentare quattro nuove rotte, ha lanciato la bomba: «La stagione ultra-low cost dei biglietti a 9,99 euro è finita. Ma noi restiamo la compagnia aerea con i prezzi più bassi e con più connessioni tra le città europee. I torinesi possono continuare a viaggiare tranquilli a partire da 29,90 euro a biglietto».

Ma non bisogna ingigantire le cose. Perché il CEO di Ryanair lo ha detto chiaramente, durante la conferenza stampa: «Non prevediamo un aumento rilevante delle nostre tariffe medie, ci aspettiamo che si passi dai 40 euro della scorsa estate ai 50 euro nei prossimi 2-3 anni». Come a dire, la stagione ultra-low cost è finita, «ma non per noi». Intervistato dal Corriere di Torino, Wilson lo ha spiegato: «Le super promozioni oggi, ai tempi del caro carburante e dopo la pandemia, sono difficili da mantenere se non nel lancio di nuovi mercati o nuove rotte. Ma prevedo aumenti molto lievi e solo nel giro di 3 anni».

Ryanair, nel frattempo, ha dichiarato di non essere assolutamente interessata alla corsa a ITA, su cui oramai ha messo occhi e (quasi) mani Lufthansa. La compagnia irlandese, piuttosto, è concentrata sull'acquisto di più aerei. Ma ci vuole tempo per costruirli. «Ne attendiamo 50 per l’estate e 131 nei prossimi anni – ha aggiunto il CEO –. Noi cresciamo con un modello di business alternativo che oggi è diventato dominante in Europa. E lo è diventato perché la gente vuole viaggiare tanto e a basso costo. Perché il trasporto è un fatto democratico e va tutelato».

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