Guerra

La tecnologia russa portata alla luce: Kiev mette le mani su un T-90M

Con la cattura di un carro armato russo di ultima generazione, gli ucraini hanno fatto un colpaccio — Armi difensive e offensive verranno studiate per carpirne i segreti — Intanto oltre 700 i tank russi distrutti nel Paese
Giacomo Butti
30.09.2022 10:01

Ne avevamo già parlato. In Ucraina, fra i resti di palazzi sventrati, giacciono anche molti, moltissimi, carri armati russi. Vittime di un difetto di progettazione, questi mezzi vengono spesso ritrovati con la torretta separata dal corpo. All'interno, la disposizione ad anello dei proiettili rende più rapida la ricarica, ma anche più probabile un'esplosione accidentale. Basta il calore, o un'onda d'urto, per innescare una reazione a catena in grado di devastare il carro armato. Il 28 aprile, il sito di monitoraggio d'intelligence open-source Oryx parlava di 300 tank russi distrutti e altri 279 danneggiati, abbandonati o catturati. Nella maggior parte dei casi, si trattava di T-72: carri armati di origine sovietica ampiamente utilizzati nella guerra in corso. E in cinque mesi i numeri sono lievitati. Onyx, che raccoglie documentazione fotografica per ogni carro armato rimasto in terre ucraine, segnala che attualmente sono 703 i tank russi distrutti, 49 quelli danneggiati, 54 abbandonati, 395 catturati. La novità? Nella dettagliatissima lista compare ora anche la cattura, la prima, di un T-90M, l'ultimo discendente del T-72 e fiore all'occhiello delle divisioni corazzate russe.

Nella riconquista di Kharkiv, le truppe ucraine hanno messo le mani su un vero e proprio tesoro. Perché? Per la tecnologia che il T-90M trasporta.

Il carro «svolta»

Il T-90M, noto anche come Proryv-3 ("svolta" o "passo avanti", in russo), è il miglior carro armato attivo della Russia. Figlio del precedente modello T-90, introdotto negli anni '90, è in servizio da solo un paio d'anni. Entrambi i modelli sono di gran lunga superiori ai T-72, ma non sono stati utilizzati durante la fase iniziale dell'invasione. Perché attendere? Alcuni analisti, sottolinea l'Economist, sospettavano che fossero riservati a un'eventuale guerra con la NATO. Ma, due mesi dopo l'inizio della guerra (complice, forse, anche la resistenza messa in campo da Kiev), il Cremlino ha deciso di schierare il suo tank migliore. Il T-90M presenta livelli di difesa mai visti. Nelle immagini del carro catturato una decina di giorni fa (vedi gallery sopra), appare evidente la presenza di un «mantello stealth», chiamato Nakidka, che ricopre interamente torretta e corpo del mezzo. È un materiale sconosciuto in grado, pare, di ridurre le tracce in banda infrarossa, termica e radar dell'oggetto. Grazie a questo, i T-M90 possono teoricamente eludere i radar della NATO e rendere più difficile il tracciamento dei missili guidati anticarro che si basano sulle immagini termiche per individuare il bersaglio.

Un sistema di protezione attiva (APS) denominato Afghanit, invece, proteggerebbe il carro dai missili in arrivo. Come? Secondo fonti giornalistiche, il radar di Afghanit sarebbe in grado di identificare i proiettili anticarro in avvicinamento e di rispondere, così da neutralizzarli, con i propri. 

E se Nadidka e Afghanit dovessero fallire? Gli attacchi che raggiungono effettivamente il T-90M devono fare i conti con una doppia corazza in grado di limitare i danni delle esplosioni: un segreto gelosamente custodito dai russi.

Carpirne la tecnologia

Vista la qualità di queste difese e, soprattutto, il mistero che le avvolge, mettere la mani su un simile carro armato potrebbe rivelarsi fondamentale. Essere in grado di smontare e analizzare un carro armato russo di alta gamma renderà più facile distruggerli in futuro. Senza dimenticare che, oltre alle sue futuristiche difese, il tank è dotato delle armi offensive russe più sofisticate. Tutta tecnologia che ora potrà essere contrastata o riutilizzata da Kiev. 

Da sempre, la cattura di un'arma può fornire informazioni preziose sullo stato della tecnologia militare di un nemico. Forse anche questo, il non voler scoprire le proprie carte, aveva spinto il Cremlino a ritardare l'invio in battaglia dei carri armati T-90 e T-90M, sacrificando i vecchi T-72 ormai ben noti agli Occidentali. In piena Guerra Fredda, pare, sia americani sia cinesi sono entrati in possesso negli anni '80 di un modello di T-72, carpendone i segreti, tramite commercianti d'armi rumeni.

In questo articolo: