La teoria delle aurore «artificiali» create da HAARP

Nella serata del 10 maggio in Svizzera, in Italia, e in altri Paesi del mondo è stato possibile osservare un rarissimo evento per i Paesi che si trovano a determinate latitudini: l’aurora boreale.
Questo fenomeno eccezionale è stato collegato, in maniera totalmente infondata, da vari utenti sui social al programma HAARP, tecnologia in passato già finita nel mirino dei complottisti. Secondo queste credenze, errate, l’aurora boreale sarebbe stata un depistaggio per coprire un qualche «esperimento strano» dell’HAARP. In altri casi, invece, sarebbe stata l’HAARP a creare le aurore, fenomeno dunque artificiale e non naturale.
Dall’aurora boreale all’HAARP
Le aurore sono luci diffuse nei cieli notturni che solitamente si vedono con maggiore frequenza alle alte latitudini, nei pressi dei poli. In casi più rari, come successo a metà maggio in Svizzera, è possibile avvistarle anche in luoghi più vicini all’equatore. Le luci sono di colore blu, verde, rosso, viola, e sono l’effetto dell’interazione delle particelle di origine solare con gas presenti nell’atmosfera, soprattutto l’ossigeno e l’azoto. Parlando in termini più scientifici, questo fenomeno è causato dall’interazione tra particelle che provengono dal Sole e la magnetosfera terrestre. Il Sole, infatti, produce continuamente un flusso di particelle cariche (vento solare), e sulla sua superficie avvengono brillamenti (solar flares), che sono delle improvvise emissioni di energia sottoforma di radiazioni elettromagnetiche, ed espulsioni di massa coronale, cioè eruzioni di plasma. Sono proprio queste ultime a causare le aurore. L’intensità di questi fenomeni dipende dal ciclo dell’attività solare, che dura in media 11 anni, e attualmente il Sole si sta avvicinando al picco di questo ciclo, che raggiungerà nel 2025.
L’aurora, dunque, è un fenomeno del tutto naturale e collegata al ciclo solare, e non è creata dal programma HAARP, acronimo di per High frequency active auroral research program. Anzi, questo programma ha tra i suoi obiettivi quello di capire quali sono le conseguenze delle aurore. L’HAARP infatti è un’installazione scientifica costruita nel 1993 per studiare le proprietà e il comportamento della ionosfera, così come dell’aurora boreale, e i loro effetti sui sistemi radio e sulle comunicazioni aeree ad alta quota.