L'Europa nella morsa del caldo: tutto quello che c'è da sapere sulle ondate di calore

In Ticino, come noto, giorni fa è scattato l’allarme canicola di grado 3. Detto in altri termini: anche nel nostro cantone si boccheggia. Le ondate di caldo, scrive fra gli altri il Guardian, stanno diventando sempre più intense. Complice il cambiamento climatico. Intense e mortifere, tant’è vero che i medici hanno definito il caldo un «killer silenzioso». Ma quanto dobbiamo, davvero, preoccuparci? E che cosa possiamo fare per evitare gravi conseguenze? Proviamo a fare chiarezza.
Quante persone muoiono, ogni anno, di caldo?
Il caldo, ogni anno, uccide mezzo milione di persone secondo le stime. Detto in altri termini, uccidono di più le ondate di calore che le guerre o il terrorismo. Gli incidenti stradali e l’inquinamento atmosferico, per contro, mietono più vittime. Nonostante l’evidenza, raramente il caldo viene menzionato come causa del decesso. E questo perché le temperature estreme, di solito, rappresentano una causa indiretta: la maggior parte delle vittime del caldo, infatti, muore prematuramente a causa di malattie cardiache, polmonari e renali. Malattie che peggiorano nella stagione calda.
In che modo le ondate di calore danneggiano la salute?
Il gran caldo provoca stress al nostro corpo. Quando le giornate sono troppo calde e le notti non abbastanza fresche per consentire il recupero, il cuore e i reni sono costretti agli straordinari per mantenere la giusta temperatura corporea.
Ci sono, poi, effetti indiretti causati dal caldo: le ondate provocano più incidenti, «sporcano» l’aria e hanno un ruolo negli incendi boschivi, per tacere dei blackout. Aspetti, questi, che a loro volta possono mettere a dura prova la nostra salute.
Chi sono i soggetti più a rischio?
Le persone costrette a stare all'aperto con tempo torrido – operai, agricoltori, senzatetto – hanno maggiori probabilità di soffrire di esaurimento da calore. Attenzione, evidentemente, anche alle persone anziane e in particolare a quelle con malattie: la maggior parte dei decessi legati al caldo è legata a questa fascia di persone. Le donne hanno maggiori probabilità di morire per cause legate al caldo rispetto agli uomini. Anche le persone meno abbienti, che hanno meno probabilità di avere aria condizionata, case ben isolate o accesso a spazi verdi, sono maggiormente a rischio.
Che cosa c’entra l’umidità con il caldo?
Il sudore è il modo attraverso cui il nostro corpo si difende dal caldo estremo, abbassando la temperatura interiore attraverso l’evaporazione. Quando l’umidità dell’aria è alta e l’atmosfera, di riflesso, è calda e «appiccicosa», il nostro corpo fatica a rinfrescarsi perché il sudore rimane attaccato alla pelle. Il tutto si traduce in una temperatura percepita di svariati gradi Celsius più alta.
D’accordo, ma perché le ondate di calore sono sempre più calde e opprimenti?
Più di un secolo di inquinamento da combustibili fossili ha intasato l'atmosfera, intrappolando la luce solare e riscaldando l’intero pianeta. Le temperature medie globali sono aumentate di circa 1,3° C dall’epoca preindustriale. Gli eventi estremi, di conseguenza, sono diventati molto più estremi e, soprattutto, frequenti.
I dati, ancora, mostrano che il cambiamento climatico ha peggiorato le ondate di calore indebolendo la cosiddetta corrente a getto. Gli scienziati hanno notato, ad esempio, che è aumentata la presenza di cupole di calore, ovvero aree di alta pressione e calore che rimangono bloccate su una regione per giorni o addirittura settimane.
Come possiamo adattarci alle ondate di calore?
Ridurre l'inquinamento da combustibili fossili è il passo più grande che può essere fatto per evitare che le ondate di calore diventino ancora più calde, insieme alla protezione delle foreste e delle zone umide che risucchiano l’anidride carbonica dall’atmosfera.
Gli urbanisti hanno anche chiesto di ridisegnare le città in modo che abbiano meno cemento e meno auto, e più parchi e acqua. Un cambiamento di paradigma che, si spera, annullerà l'effetto «isola di calore urbana». Un effetto che rende le città ancora più calde.
Anche gli edifici con aria condizionata o raffreddamento passivo possono ridurre il numero di vittime, così come i sistemi sanitari forti e i rapidi avvisi di emergenza.
E come possiamo, invece, rimanere al sicuro?
Il consiglio più semplice è quello di stare al riparo dal caldo: evitate di uscire all’aperto durante le ore più calde della giornata, e rimanete all’ombra se necessario. Per mantenere la casa fresca, è bene chiudere le finestre durante il giorno e aprirle solo dopo il tramonto, quando le temperature esterne scendono al di sotto delle temperature interne. È importante, altresì, oscurare le finestre con persiane o tende per bloccare la luce solare diretta.
I medici raccomandano anche di bere acqua frequentemente, di indossare abiti larghi e di controllare le persone vulnerabili nella propria comunità.