Lite con coltello, condannata

È stata condannata a 3 anni e 8 mesi da scontare e all’espulsione dalla Svizzera per 5 anni la 20.enne cittadina italiana protagonista principale della lite con coltello scoppiata l’11 novembre scorso all’esterno di un ritrovo pubblico in viale Stazione a Bellinzona. La Corte delle Assise criminali presieduta da Paolo Bordoli (affiancato dai giudici a latere Giovanna Canepa Meuli ed Emilie Mordasini, ma senza gli assessori giurati) ha ritenuto oggi la giovane colpevole di tentato omicidio intenzionale per dolo eventuale e delitto contro la Legge federale sulle armi per aver inferto due fendenti ad un 32.enne della regione. Accolto, quindi, il castello accusatorio del procuratore pubblico Roberto Ruggeri, che aveva chiesto 4 anni. Dal canto suo l’avvocatessa della donna, la legale Felicita Soldati, si era battuta per la derubricazione a lesioni semplici auspicando 8 mesi in parte sospesi.
Per rivalsa
I fatti avevano coinvolto tre persone verso le 18. Ad uscire malconcio dal diverbio, scoppiato per rivalsa (la giovane voleva difendere il proprio compagno), era stato il 32.enne, colpito con due coltellate alla spalla. Voleva solo fargli male, ha detto in aula l’imputata, non certo cercare di ucciderlo. L’uomo aveva riportato ferite di media gravità. La fattispecie era capitata dopo il litigio avuto dalla vittima con un 29.enne della regione (che se l’era cavata con delle contusioni leggere) e, appunto, con la 20.enne.
Caccia all'uomo in centro
Sul posto erano subito intervenuti i soccorritori della Croce Verde di Bellinzona con due ambulanze ed un’automedica nonché la Polizia. Nello spazio di un paio d’ore la situazione all’esterno del locale era rientrata nella normalità. Non in città, però, con gli agenti impegnati nella ricerca degli aggressori.